Esame di Stato 2019: cosa cambia
Due prove scritte invece che tre e all’orale niente più tesina
Quest’anno l’esame di Stato vedrà la presenza di alcune novità: la prima prova è quella scritta d’italiano, le tracce sono uguali per tutti gli indirizzi di studio, ci sono tre tipologie diverse: analisi del testo composta da due tracce, testo argomentativo di tre tracce che sostituisce il saggio breve e l’articolo di giornale e infine il tema d’attualità con due tracce. Il cambiamento più temuto è quello relativo alla seconda prova: multidisciplinare e differente in base al percorso di studi. Eliminata la terza prova.
All’orale interrogazione su più materie: di fronte a tutta la commissione, argomento del colloquio sarà l’alternanza scuola lavoro, non ci sarà più la tesina.
Diversi anche i requisiti per accedere all’esame: invalsi e alternanza scuola-lavoro non sono obbligatori per essere ammessi, lo saranno dalla prossima maturità. Cambiano anche voto e crediti: a ogni prova scritta si assegna un voto in ventesimi e all’orale si può arrivare a un massimo di venti punti; a questi si aggiungono i crediti scolastici - massimo quaranta - e gli eventuali cinque punti di bonus.
Il nuovo esame di maturità, a primo impatto, può sembrare più semplice (non c’è più la terza prova) ma gli studenti pensano sia più difficile: colpa dell’orale dove non si porta più la tesina e quindi non si ha più un argomento a scelta da cui partire. A credere che sia più facile, invece, i vecchi maturandi, i quali hanno dovuto fare uno sforzo in più a suo tempo per superare la terza prova.