“Ho scelto di dar voce ai ragazzi”
Il racconto della Preside che guida la riscossa della scuola portando la radio negli istituti di periferia
“La mia passione è ascoltare gli altri e per questo ho pensato che potremmo costruire una radio in cui le persone sono libere di esprimere i propri sentimenti e le proprie situazioni di disagio”. Andrea, studentessa dell’I.I.S.S.D’Aguirre Salemi - Alighieri Partanna, Sicilia, ha le idee chiare: la radio può essere uno strumento potentissimo. Ed è esattamente con questo spirito che nasce il progetto Vibo on air, che mette in rete scuole di territori difficili del nostro Paese e lo fa nonostante il momento così delicato. Presidi come Francesca Accardo, dell’istituto siciliano, sono le colonne portanti di una riscossa che parte dai margini e che mette al centro il mondo della cultura.
Qual è il significato di partecipare al progetto Vibo on air in questo particolare momento storico?
Rappresenta un’attività di crescita in un momento storico difficilissimo. La scuola ha lavorato tutta l’estate per rendere possibile la didattica in presenza: nessuno del personale è andato in ferie e poi, nell’arco di neanche un mese, ci siamo nuovamente trovati catapultati nella DaD. È stato un duro colpo e ci siamo sentiti tutti smarriti, sia i ragazzi che gli adulti. Vibo on air è arrivato nel momento opportuno per consentire ai giovani di incontrarsi, seppure online, in un contesto diverso dalla classica lezione; si sono risollevati e alzati in piedi, riscoprendo la voglia di combattere dopo l’abbattimento iniziale. Grazie al progetto, i ragazzi hanno ritrovato la volontà e la voglia di far conoscere la propria realtà.
Cosa vogliono comunicare i ragazzi?
Il loro stato d’animo e il fatto che ci sono e non vogliono arrendersi a una situazione più grande di loro; che hanno fame di sapere e sete di cultura. La nostra scuola si trova in un territorio molto difficile, a cavallo tra 3 comuni e con ben 5 plessi, ma il riscontro è stato incredibile: abbiamo avuto un numero esorbitante di richieste di partecipazioni con una voglia di collaborare impressionante.
Il compito della scuola, grazie a iniziative come queste, si arricchisce di ulteriori significati…
Con la pandemia che stiamo vivendo, abbiamo preso veramente consapevolezza del ruolo della scuola, che è diventata un punto di riferimento sia per gli alunni che per i genitori e in generale per tutto il territorio. La scuola è il pilastro a cui aggrapparsi, è l’ambiente che c’è, che dà supporto ai ragazzi, che li incoraggia e li fa vivere in maniera serena. La scuola non si ferma al termine delle 5 ore di lezione: continua tutto il giorno, i docenti sono sempre in contatto con i ragazzi perché di questo i nostri ragazzi e i nostri territori hanno bisogno. La scuola c’è e in questo momento ancor di più.