Scuola a giugno per i più piccoli. Cosa ne pensano gli studenti?
Ho intervistato i miei compagni di scuola sull'ipotesi di prolungare le lezioni fino a fine giugno
Il 18 febbraio il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha esposto un discorso al nuovo Governo, puntualizzando che tutte le scuole che non hanno effettuato duecento giorni scolastici sono richiamate a prolungare l’anno scolastico a giugno, parlando esclusivamente delle medie e superiori, per recuperare ore di studio perse dietro a uno schermo. Ma a quanto pare il 23 febbraio la proposta è stata respinta, optando per un’altra opzione. Scuole aperte solo per le primarie per concedere loro "Il tempo perso della socialità". Gli studenti del primo e secondo grado tirano un sospiro di sollievo pronti a godersi l’ estate. Per i ragazzi del quinto anno, invece la scuola sarà prolungata fino al 16 di giugno, giorno in cui inizieranno a sostenere l’esame di maturità. Quest’ultimo a causa della pandemia ha stravolto tutto, rendendolo ancora più semplice. I maturandi, proprio come i ragazzi di terza media sosterranno un esame orale, accompagnati da una tesina. Ma cosa ne pensano i miei compagni di classe del Liceo Scaduto di Bagheria?
L'ipotesi del prolungamento
Manuela, 14 anni, dice che "non è corretto in primis perché tendiamo ad essere sempre più stanchi e poi perché proprio nella DaD abbiamo lavorato tantissimo, alle volte più di quanto eravamo in presenza". D'accordo con lei anche Antonio, di due anni più grande: "Non capisco il perché di tutta questa esigenza di andare a scuola fino al 30 giugno. Okay che la DaD è stata meno pesante, ma i professori sicuramente non terranno conto del mese e si baseranno sul quanto detto, perciò interrogazioni e verifiche fino all’ultimo non penso che riusciremo a gestirle".
E per i più piccoli?
Quando si è parlato di un ipotetico prolungamento per le scuole superiori e medie è stato decisamente un NO collettivo. Ora che l’attenzione si è spostata sui più piccoli, voi… cosa direte? Antonio, 16enne si dice contrario: "Specialmente per i più piccoli può essere dannosa la scuola a giugno o luglio. Potrei essere d’accordo qualora si tratti di didattica alternativa all’aperto". Idea condivisa anche dagli insegnanti elementari che affermano: "A maggior ragione, loro più di tutti gli altri hanno il diritto al gioco, divertimento, a godersi le vacanze estive, anche perché proprio i più piccini sono andati sempre a scuola sia quando eravamo zona arancione che rossa".