Ambiente

Atlantico, si è staccato l'iceberg A-68

Rischi sventati e ancora in corso per il distaccamento dell'iceberg più grande al mondo

22 aprile 2021di Federico de Martino

Atlantico Meridionale. Con 4.200 chilometri quadrati di superficie A-68 era stato dichiarato l’iceberg più grande al mondo dopo che nel 2017 si era staccato dalla piattaforma Larsen C. Attualmente si trova nelle acque dell’Atlantico meridionale e nelle scorse settimane aveva causato preoccupazione nella comunità scientifica in quanto sembrava essere in rotta di collisione con l’isola della Georgia del Sud.

I rischi

Un impatto con l’isola, o meglio, con i fondali che circondano l’isola, avrebbe causato un notevole disastro ambientale. La Georgia del Sud è infatti un importante habitat e luogo di riproduzione per pinguini, foche, uccelli marini e balene. Il blocco dell’iceberg nelle vicinanze dell’isola avrebbe allungato la distanza che questi animali devono compiere per procurare cibo ai propri cuccioli, causando di fatto la morte di questi ultimi. Inoltre gli iceberg trattengono al proprio interno grandi quantità di carbonio e nel momento in cui si distruggono lo rilasciano nell’atmosfera, causando ulteriori danni.

La situazione attuale

Negli scorsi giorni il gigantesco blocco di ghiaccio è arrivato a circa 120 chilometri dalle coste della Georgia del Sud, ma forti correnti sottomarine lo hanno spinto a fare una rotazione di 180 gradi frantumandolo creando tre nuovi pezzi. Gli scienziati stimano che le dimensioni di queste masse di ghiaccio siano rispettivamente di 144, 655 e 225 chilometri quadrati. Tutti i frammenti al momento navigano trascinati dalla corrente circumpolare atlantica e sono tenuti sotto controllo dalla comunità scientifica. Resta incerto il destino della Georgia del Sud, infatti, nonostante A-68A abbia perso pezzi riducendo quindi le proprie dimensioni, è ancora abbastanza grande da causare danni notevoli. Fortunatamente al momento sembra dirigersi lontano dall’isola, ma rimarrà sotto sorveglianza in quanto le correnti potrebbero improvvisamente fargli cambiare rotta, portandolo alla collisione. Rimane dunque pericoloso.

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