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Franco126 apre il suo cinema: arriva il nuovo disco Multisala

Un cinema che narra tantissime storie, un film che finisce con un lieto fine ma che lascia tanti interrogativi: “Chissà che succede, dopo un lieto fine, quando il pubblico in sala si alza e si appresta ad uscire e restiamo da soli, senza controfigure”

27 aprile 2021di Andrea Delcuratolo

In un periodo storico dove i cinema sono chiusi e si procede lentamente ad una timida riapertura, il 23 aprile 2021 Franco126 (al secolo Federico Bertollini) apre il suo Multisala, nome del secondo lavoro solista del cantante trasteverino. La figura portante del disco è proprio il cinema. Un cinema che proietta spaccati della vita di Franco. Ad accompagnare Franco nella proiezione del suo film, troviamo Stefano Ceri già produttore di Stanza Singola.

I temi portanti

Entra subito in scena “Che Senso Ha”, traccia dal sapore malinconico e che mette subito al centro la figura di una ragazza che adesso non è più nella vita di Franco: “E me ne vado con la giacca sulla spalla, giro l'angolo e in un attimo è già l'alba, e non è nulla di che se non so nulla di te”. Si può quasi dire che questo film inizi dalla fine, come la maggior parte delle pellicole dirette da Quentin Tarantino. Franco, nelle sue tracce, racconta una storia dove lui stesso è protagonista: se l’introduzione del disco è data da “Che Senso Ha”, traccia che mette in risalto il vuoto di una persona importante nella vita di Franco, è Blue Jeans che ci cala nei vari mood del disco: un amore finito, tramonti, bugie, il tempo che corre. Tutti elementi conditi da una sceneggiatura densa di storie di vita quotidiana, l’amore e lo scorrere del tempo. Temi che lui ha già dimostrato di padroneggiare.

Diversi mood

Il disco, come detto, ricalca diversi mood. Si passa dalla spensieratezza di Simone, attore non protagonista del disco, alla profondità di Vestito a Fiori, traccia che tratta il delicato tema della depressione e che segna il passaggio dal primo al secondo tempo del film. Un secondo tempo che si apre con una delle canzoni significative del disco, Maledetto tempo, traccia che ci pone di fronte al tema della crescita umana: “Maledetto tempo, maledetto me, come mi è venuto in mente di crescere, ma che mi è preso a me”. Una menzione d’onore va fatta a Nessun Perché, la cui musicalità segue quella di Random Access Memories, ultimo lavoro dei Daft Punk.

Lieto fine?

Un cinema che narra tantissime storie, un film che finisce con un lieto fine ma che lascia tanti interrogativi: “Chissà che succede, dopo un lieto fine, quando il pubblico in sala si alza e si appresta ad uscire e restiamo da soli, senza controfigure”. Amici, non c’è altro da fare che sedersi comodi, prendere i pop-corn e lasciarsi trasportare nel Multisala di Franco.

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