Il caso Barcellona, perché è giusto sperare nel ritorno dei live
In questi mesi di pandemia la musica è riuscita a sopravvivere. Ma quest'estate potrebbero tornare anche i concerti dal vivo
Tutti quanti ascoltiamo musica. Che sia classica, hip pop, rock o altro, ad ognuno piace ascoltare i propri brani preferiti, magari in un momento di svago finito scuola, o staccando dal lavoro. Ormai i servizi di streaming musicale sono su tutti i dispositivi, e ciò è certamente un bene per chi la musica la produce, avendo possibilità di condividerla con chiunque.
Musica in streaming
Senza applicazioni come Spotify o YouTube probabilmente il nostro modo di ascoltare musica sarebbe molto diverso. Inoltre in questo periodo di pandemia, non essendo ammessi i live, per gli artisti è l'unico modo per farsi sentire o far uscire qualcosa. Questi infatti sono costretti a far uscire i loro album nella speranza che facciano successo (tutto esclusivamente in streaming), oppure rimandare l'uscita a tempi migliori. Questo meccanismo però va a rallentare molto la produttività o la voglia di un musicista, e sembra non esserci una via d'uscita rapida se non aspettare che il virus venga debellato.
Le alternative ai Live
Nel frattempo alcuni musicisti hanno creato altri metodi per suonare musica in Live. Ad esempio nel panorama rap/hip pop italiano il rapper Salmo ha organizzato un concerto su uno yacht di redbull, dove si poteva partecipare ognuno dalla propria barca. Altri artisti hanno fatto delle live su YouTube (divenute piuttosto comuni grazie allo smartworking).
Il caso Barcellona
Il 27 marzo scorso, però, a Barcellona è andato in scena un esperimento che potrebbe riconsegnarci i concerti dal vivo: un concerto a cui hanno partecipato 5000 persone sottoposte in via preventiva a un severo controllo del pubblico tramite tamponi. Il risultato di zero contagi ha scatenato una grande gioia generale che non provavamo da più di un anno. La speranza quindi di tornare a vedere concerti è grande, e finalmente sappiamo che siamo sulla strada giusta.