L'educazione stradale arriva nelle scuole
Da Nord a Sud, la sicurezza stradale arriva nelle scuole di Italia con numerosi progetti
In numerose scuole di tutta l’Italia sono stati avviati progetti riguardo l’educazione stradale, tra questi il nuovo progetto lanciato dalla squadra piloti di motociclismo paralimpici Di.Di. Diversamente Disabili in collaborazione con OCTO Telematics, il cui scopo è quello di comprendere che un solo secondo può salvarti la vita. Spicca anche il progetto del Miur con Edustrada, un programma nazionale per promuovere la sicurezza stradale tra i giovani con un intero spazio interattivo dedicato alle scuole per consentire la formazione a tutti gli studenti.
L'obiettivo
Questi progetti sono volti ad educare i ragazzi all’importanza e al rispetto del Codice della Strada sia da parte dei pedoni che di coloro che utilizzano monopattini, biciclette e autoveicoli, con l’idea di trasmettere consapevolezza riguardo la sicurezza, la prevenzione e i reali problemi dell’ambiente urbano, ma anche far conoscere il mondo della disabilità.
È importante che i ragazzi ricevano lezioni di educazione stradale fin dalla giovane età, perché un domani saranno automobilisti e sfrutteranno la strada in maniera diretta con la conoscenza del Codice Civile e soprattutto dei corretti comportamenti da adottare.
Conoscenze pratiche
Gli incontri puntano a un miglioramento delle conoscenze pratiche da applicare in strada e le nozioni base per mettersi al guida. É certamemente molto importante capire il perché del posizionamento di un determinato cartello stradale e come bisogna rispettarlo, i limiti di velocità, conoscere il funzionamento delle cinture di sicurezza e come bisogna indorsarle ma altrettanto importante è conoscere le condizioni per mettersi alla guida, sapendo che non bisognerebbe mai mettersi farlo dopo l’assunzione di alcool o sostanze stupefacenti, che non bisogna usare il cellulare ed è necessario essere vigili, con un alto livello di concentrazione e non assonati. Allo stesso modo è fondamentale conoscere i comportamenti che il pedone deve tenere in strada e l’utilizzo corretto dei monopattini e bicilette.
Incidenti stradali tra i giovani, i dati
Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani in Italia. Dai dati sulle vittime della strada rilasciati dalla Commissione Europea per l’anno 2021 si stima che circa 19.800 persone siano morte in incidenti stradali lo scorso anno. Si tratta di un aumento di 1.000 decessi rispetto al 2020, ma rappresenta ancora quasi 3.000 decessi in meno rispetto al periodo pre-pandemia nel 2019. L’obiettivo generale dichiarato dalla Commissione è di dimezzare il numero di decessi di 2030, certamente anche tramite lo sviluppo in un età sempre più precoce di un educazione stradale che possa sensibilizzare non solo chi guida, ma anche chi vive quotidianamente la strada in altri ruoli. Si è stimato infatti che se gli occupanti delle auto, conducenti e passeggeri, hanno rappresentato il 43% di tutti i decessi stradali, mentre i pedoni costituivano il 20%, gli utenti di veicoli a due ruote a motore il 18% e i ciclisti il 10% dei decessi totali. Il 12% delle persone uccise sulle strade dell’Ue aveva un’età compresa tra i 18 ei 24 anni, mentre questa fascia di età rappresenta solo il 7% della popolazione dell’Ue.
Non solo educazione stradale
Ma non solo educazione stradale, questi incontri e progetti inoltre porterebbero ai ragazzi una maggiore consapevolezza anche per quanto riguarda la convivenza civile come per esempio con la questione degli schiamazzi notturni, ma anche la cura dell’ambiente con argomenti come il danneggiamento di monumenti, arredi, le scritte murarie e il giusto smaltimento dei rifiuti, per diffondere una cittadinanza a tecentosessante gradi, corretta e consapevole, tra gli adulti del domani.