Scuola

Il diritto allo studio porta merito: ANDISU contro le disuguaglianze

L’Associazione nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio apre il dibattito: innovare per ampliare le opportunità di studio

17 dicembre 2022di Alex Lung

Il diritto allo studio è una causa che vede scendere in campo più protagonisti: politica, società, università, studenti e, ovviamente, gli enti per il diritto allo studio. Per abbattere le disuguaglianze educative c’è bisogno di un lavoro di squadra proattivo e, soprattutto, innovativo. Quali saranno le visioni future del mondo ANDISU, L'Associazione nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario?

Al Convegno organizzato a Bologna da ER.GO e dall’Alma Mater Studiorum, il Presidente di ANDISU Alessio Pontillo ha parlato di cambiamento e di sinergia fra istituzioni ed enti di diritto allo studio per superare le difficoltà e velocizzare i vari iter: “È un periodo di grandi cambiamenti nella realizzazione del diritto allo studio. L’Emilia Romagna sta facendo un grande lavoro, per esempio, sul diritto all’abitare, così come in altre regioni d’Italia e anche il Ministero sta intervenendo in maniera importante grazie alle risorse del PNRR. Dopo anni in cui i servizi per il diritto allo studio venivano realizzati in maniera canonica ora si stanno sperimentando delle attività nuove secondo metodologie innovative. Stiamo facendo innovazione in tema di diritto allo studio”.

Ogni ente può dare quindi il buon esempio. Pontillo ha infatti ricordato: “L’equità sociale non è più sacrificabile: stanno aumentando le disparità ed è cambiato il fabbisogno della nostra società e abbiamo l’obbligo di garantire la facilità d’accesso al diritto allo studio. Ogni regione può avere un suo modello specifico di organizzazione, ma questo può avere dei lati positivi: lo sforzo che ANDISU e gli Atenei devono compiere è quello di valorizzare le buone pratiche a livello territoriale per poterle estendere all’intero territorio nazionale”.

Superare i tempi della pubblica amministrazione grazie anche alla proattività dei singoli enti territoriali, oltre che con il supporto del PNRR: “La capacità degli enti di essere proattivi dipende anche dalla loro dinamicità e dalla loro voglia di tutelare gli studenti. Lo facciamo perché crediamo nel nostro lavoro e perché siamo a contatto diretto con i ragazzi. Il quadro nazionale è finalmente in profondo mutamento. Si stanno realizzando una serie di innovazioni che gli studenti aspettano da tempo, complice anche il PNRR che fissa degli obiettivi. Il servizio allo studio sta cambiando e gli enti sono disponibili ad aprirsi a una serie di innovazioni sul metodo da adottare e sui servizi”.

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