DSA e scuola, come comportarsi
Difficoltà e comportamenti da seguire per l'integrazione di studenti e studentesse con Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Prima di parlare del rapporto tra DSA e scuola italiana, iniziamo col dire che ognuno di noi è diverso: abbiamo capelli, occhi e voce che ci distinguono l’uno dall’altro, ma non solo, anche i nostri pensieri, talenti, passioni e ahimè anche le nostre debolezze definiscono la nostra persona. La DSA non è altro che un'altra caratteristica che si somma ad un individuo. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, convenzionalmente identificati con l’acronimo DSA, sono disturbi del neuro- sviluppo, che coinvolgono un diverso funzionamento di alcune funzioni celebrali, implicando un modo differente di elaborare le informazioni e di vedere il mondo.
Come si classificano
I DSA sono classificati in base alle difficoltà specifiche che comportano. Si dividono in 4 tipologie:
- Dislessia: disturbo specifico della lettura, che ci rende difficile effettuare una lettura di un testo in modo accurato e fluente in termini di velocità e correttezza, tale caratteristica si riflette inseguito sulla comprensione del testo.
- Disortografia: disturbo specifico della scrittura, che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica;
- Disgrafia: disturbo specifico della grafia, che si manifesta con una difficoltà nell'abilità motoria della scrittura;
- Discalculia: disturbo specifico dell'abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.
DSA e scuola. Difficoltà e problematiche
Spesso, i bambini e i ragazzi con DSA, anche se molto intelligenti, sembrano affrontare la scuola con svogliatezza; ciò comporta la nascita di alcune considerazioni come “è intelligente ma non si applica”. Di fatto la DSA non implica alcuni problemi cognitivi riguardanti la comprensione, e, al di là delle difficoltà che comporta nello studio, le persone con DSA non riscontrano problemi nell’attività quotidiane di tutti i giorni, come fare sport, cucinare, ballare, e divertirsi. Tuttavia, se pure i Disturbi Specifici dell’Apprendimento risultano invisibili all’occhio degli altri, possono portare all’alunno molte difficoltà emotive nel campo scolastico. Non appena un bambino con difficoltà di apprendimento accede alla scuola, il suo ritmo di studio si scontra con quello dei suoi compagni. Non trovandosi allo stesso andamento, inizierà a giustificare i suoi errori e la sua scarsa velocità nel fare le cose. Non riuscire a integrare alcune informazioni può condurre il ragazzo ad essere valutato negativamente, e, la conseguenza di continui insuccessi, pone le prime basi per l’instaurarsi di difficoltà emotive. Una cosa che tutt'oggi avviene comunemente è quando la DSA viene individuata troppo tardi; ciò può comportare che il bambino venga stigmatizzato come pigro o etichettato per il suo “poco” impegno. Lo studente manifesterà fin da subito sentimenti tali come ansia, depressione, difficoltà di alimentazione o di sonno, e può anche venir meno il suo impegno nello studio. Il bambino si sentirà insicuro verso le sue capacità e la paura dell’insuccesso prenderà il sopravvento.
Come comportarsi
La DSA, non è, e non deve essere trattata come una malattia, in quanto è semplicemente un diverso neuro funzionamento del cervello che causa lacune in alcune abilità specifiche, tali come la lettura, la scrittura, la grafia, e il calcolo, ed eccellenze in altre. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento non sono transitori, ma faranno parte dell’individuo per tutta la vita: proprio per questo motivo, le persone con DSA, si dovranno adattare alle circostanze date dalle loro difficoltà. Essi impareranno col tempo a conoscere meglio se stessi, i loro limiti e i metodi di studio più efficaci da applicare. Talvolta, per domare queste difficoltà e per poter raggiungere sia gli obbiettivi in comune con il gruppo classe sia i propri obbiettivi personali, gli studenti con DSA potranno utilizzare degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Queste misure pratiche verranno inserite dai docenti all’interno di un PDP che l’alunno potrà mettere in atto.
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Il PDP, che sta per Piano Didattico Personalizzato, è un documento che riporta il progetto educativo del bambino o del ragazzo che ha difficoltà di apprendimento. Questo documento è un piano, in quanto progetto che definisce il rapporto tra scuola, famiglia e le figure che seguono lo studente nelle attività di recupero e di riabilitazione, è didattico, in quanto e incluso nel programma scolastico, ed è personalizzato, in quanto è fatto su misura ai provvedimenti pensati e attuati per l’alunno. La famiglia e gli esperti esterni sono coinvolti nella redazione del PDP, ma ha prendere decisioni importanti è anche lo studente stesso: esso deve avere il diritto di offrire il suo punto di vista e di capire cosa può fare la scuola per le sue necessità. La Legge 8 ottobre 2010, n. 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento. È proprio questa legge che da il diritto a tutti gli alunni con DSA ad utilizzare ciò che è necessario per affrontare gli studi a pari passo con gli altri ragazzi.
In conclusione, parlando da DSA, l'ignoranza in materia dà luogo a molti pregiudizi e fa si che molti studenti dislessici, disortografici, discalculici e disgrafici, non vengano capiti quanto meno intesi. Questo è il vero problema, non la DSA, e se potessi dare un consiglio a chiunque stia leggendo in questo momento, è quello di tenere sempre in mente che i DSA sono caratterizzati da un intelletto e da caratteristiche straordinarie e non devono più essere sottovalutati e fatti sentire inferiori a quello che sono.