Pusha T rassegna le dimissioni come presidente di G.O.O.D. Music
Pusha T si è dimesso dalla carica di presidente di GOOD Music, sette anni dopo la sua nomina a presidente della stimata etichetta di Kanye West.
In un’intervista rilasciata a XXL, Pusha ha confermato di non essere più affiliato all’etichetta di Ye e ha dichiarato di aver preso le distanze da Yeezy a causa della sua recente ondata di discorsi di odio e antisemitismo. Pusha si è espresso per la prima volta contro il suo stretto collaboratore a novembre, dicendo che i commenti sprezzanti di Ye sugli ebrei erano “deludenti”.
Si è riferito in particolare ai commenti che Ye ha fatto di recente su Hitler nel podcast Info Wars di Alex Jones. “È una cosa che va oltre e non c’è niente da fare”, ha detto Push a proposito delle esternazioni di Ye. “È sbagliato. Punto. Ma per me è solo una divergenza di opinioni tra me e lui, ancora una volta. Perché ne abbiamo parlato per anni”.
E ha continuato: “Ora non mi parla più. Se non ci stai, non ci stai. E io non ci sto. Non ho intenzione di cambiare idea. Non sono d’accordo. Ho sentito di questa nuova roba [su InfoWars]. Non lo so. È qualcosa che mi dice che non sta bene, allo stesso tempo. Lo dirò. Sta andando in posti dove non c’è modo di muoversi“.
Visualizza questo post su Instagram
I commenti di Push arrivano mentre Ye, che è stato criticato per settimane per i suoi ripetuti commenti antisemiti, ha recentemente raddoppiato il suo rispetto per Adolf Hitler durante un’intervista con il fondatore dei Proud Boys Gavin McInnes a Los Angeles. Rolling Stone, inoltre, ha pubblicato un reportage nel quale diversi testimoni retrodatano addirittura ai tempi del suo esordio “The College Dropout” la sua ammirazione per il Fuhrer: quasi una mezza dozzina di persone che hanno lavorato con Ye hanno confermato che l’affinità con il famigerato dittatore tedesco è descritta come un “segreto ben noto ma ben custodito” all’interno della sua cerchia ristretta.
Una fonte dell’industria musicale ha affermato che Kanye discuteva “quotidianamente” di Hitler e del nazismo in studio, e addirittura interrogava gli altri sui loro pensieri. Hanno raccontato che il cantante della Roc-A-Fella avrebbe “teso un’imboscata” ai collaboratori e ai dirigenti dell’industria con domande del tipo: “Allora, cosa ne pensate dell’Olocausto?”.
Chi si opponeva, tuttavia, rischiava di essere licenziato. “Quando succedevano queste cose, se volevi ancora un posto in questo gruppo, tenevi il sorriso sulla faccia e andavi avanti come se non fosse successo nulla di male”, hanno detto.
Altre fonti sostengono che Kanye West si sia addirittura ispirato alle tecniche di comunicazione e persuasione naziste e alle tattiche di conquista del potere per tracciare la propria strada verso la fama e il successo.
EXCLUSIVE: Pusha T reveals he's no longer president of G.O.O.D. Music, distances himself from Kanye West
"He’s not speaking to me now. If you ain’t with it, you ain’t down. And I ain’t with it"https://t.co/R8c8MQRo1G
— XXL Magazine (@XXL) December 19, 2022