Il settore dello spettacolo contro Salmo dopo il concerto senza distanziamento
Il concerto organizzato in fretta e furia da Salmo a Olbia lo scorso venerdì sta destando innumerevoli polemiche. Il rapper ha fatto sapere dell’evento tramite passaparola, ma ciononostante migliaia di persone si sono radunate al Molo Brin, senza mascherina e violando qualsiasi norma di distanziamento prescritta per l’emergenza pandemica. Il concerto è stato organizzato in completa autonomia da Salmo, senza l’aiuto della Vivo Concerti – che si occupa dei suoi live – e mancando dell’autorizzazione della Regione Sardegna, come messo in chiaro dal presidente Christian Solinas. L’evento sarebbe dovuto essere una raccolta fondi per aiutare i cittadini colpiti dai recenti incendi sull’isola, ma il rapper ha poi dichiarato di aver donato alla causa di tasca propria. In poche ore sono piovute critiche da molti suoi colleghi. In un post su Instagram, Gemitaiz non ha esitato a puntare il dito: “Mi sono rotto il cazzo di vedere i concerti pieni con la gente in piedi mentre io e molti miei colleghi aspettiamo da 2 anni di poter fare il nostro lavoro”. È poi intervenuto – molto più esplicitamente – Fedez, che sulle story dello stesso social ha dichiarato: “Sfruttare la nostra condizione di privilegio, aggirare le regole per […] capricci personali. Avete sputato in faccia a migliaia di onesti lavoratori dello spettacolo che cercano di tirare avanti con immensi sacrifici”. Tra le altre critiche, quella di Alessandra Amoroso: “Qualcosa è andato DAVVERO storto… Nel rispetto di tante persone credo sia opportuna una tua spiegazione. Grazie”.
Salmo ha riposto alle accuse di Fedez, commentando: “Potevo andare a farmi la vacanza [come lui] invece sono sceso per strada e ho detto la mia. Se avessi voluto seguire le regole non avrei fatto l’artista!“. L’artista milanese ha poi deciso di “lavare i panni” in pubblico, facendo presente che non solo c’erano altri modi – legali e sicuri – per raccogliere fondi e fare live, ma ricordando che Salmo lo ha contattato qualche settimana prima per chiedere consigli su come aiutare la Sardegna. “Mi hai scritto per avere un parere […], ti ho risposto immediatamente mettendomi a disposizione e ho cercato di coinvolgerti in un progetto comune, ma sto ancora aspettando una tua risposta” ha risposto Fedez, “Dall’altra parte se hai già fatto beneficienza di tasca tua, che senso ha fare un concerto e mettere a rischio persone, un intero settore e una regione in difficoltà? Cosa volevi mostrare?“.
Il cantante ha infine puntato il dito contro le “istituzioni malate che lo hanno permesso”. Questa mattina Salmo ha per l’ennesima volta difeso il suo operato e attaccato i critici: “Concerto contro regolette patetiche e Fedez è un politico, non un artista”.
Le autorità sarde, intanto, hanno aperto un’indagine.