Musica

Perchè devi ascoltare ”Pray For Paris” di Wesside Gun…

20 aprile 2020di Redazione

 

Westside Gunn non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sconfiggere dal Coronavirus e, una volta guarito, ha festeggiato pubblicando il suo terzo disco “Pray for Paris”. complessivamente, rispetto ai lavori precedenti sembra di più semplice ascolto anche per un orecchio profano ma non per questo può essere considerato un disco “commerciale”: lo stile peculiare di Westside Gunn e della Griselda in generale è ben presente in ognuna delle tredici tracce, nelle quali sono presenti ben 12 featuring.

Oltre a “George Bondo” e “Allah Send Me” insieme agli altri membri della Griselda, Benny the Butcher e Conway the Machine, ci sono altri sei brani che vantano la presenza di almeno un artista oltre a Gunn: notevoli le strofe di Tyler, The Creator e Joey Badass nell’atmosfera avvolgente di “327”, il cui ritornello è stato affidato a Billie Essco.

Ma l’elenco delle collaborazioni prosegue: Freddie Gibbs e Roc Marciano insieme in “$500 Ounces”, Boldy James, Cartier William e una sensuale Keisha Plum in “Party with Pop Smoke”, brano dedicato al compianto concittadino di Gunn, ucciso a febbraio, Joyce Wrice e Wale in “French Toast”. Quest’ultimo brano è anche il preferito di Gunn perché, a suo dire, “contiene un altro tipo di Westside Gunn”, diverso da quello gangsta: “È solo, come dire, brillante, morbido, puoi ascoltarlo in radio o in un locale. Se non fosse stato per il dannato corona, avrebbe avuto un video girato a Parigi”.

La scelta della capitale francese non sarebbe stata un caso: come si può facilmente intuire dal titolo del disco, esiste un forte legame tra la sua genesi e la città europea. I primi germi dell’album sono infatti nati durante il soggiorno parigino dell’autore in occasione della Paris Fashion Week di gennaio, dove ha presentato le sue sneakers 327 — da cui il titolo della quarta traccia. Lì ha scritto ben sei delle tredici tracce del disco e, una volta tornato negli States, si è occupato dei featuring. I riferimenti alla Francia si trovano negli stessi titoli dei brani, da “French Toast” a “Le Djoliba”, ristorante senegalese a Parigi.

I richiami presenti nell’album, però, non si limitano alla semantica francese, ma insistono anche su un altro tema: l’arte figurativa. La copertina del disco è infatti una prima versione del caravaggiano “Davide con la testa di Golia” con le collane al collo del giovane, mentre l’intro è ricavato dalla registrazione dell’asta in cui il “Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci è diventato il quadro più costoso mai venduto all’asta per, appunto, “400 Million Plus Tax”.

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