Musica

Le uscite più interessanti della settimana – 18 aprile 2020

18 aprile 2020di Redazione

Articolo di Davide Buda

10.04.2020

Bentornati alla nostra rubrica sui consigli della settimana.

Questa settimana in un clima “disteso”, quasi piatto, le pubblicazioni non sono state molte e soltanto qualche album è riuscito ad attirare la mia attenzione.

Quando ho iniziato a scrivere questo articolo non pensavo che ci fosse una specie di fil ruge o concept che collegasse i 3 progetti, ma ad articolo concluso, ho capito che il bello di questi dischi è che, in una maniera o nell’altra, hanno uno scopo: cambiare lo stato attuale delle cose.

Dave – Lil Prince

Caro Dave,noi non ci conosciamo, non ho mai ascoltato nulla di tuo e ho ascoltato il tuo album solo perchè avevo intenzione di lanciarti un mega dissing per due motivi:

  1. Da fan del Piccolo Principe vedere la tua copertina mi ha fatto storcere il naso;
  2. Mi sei comparso tra gli sponsorizzati di IG mentre guardavo video sulle lontre del bioparco di Roma.

Nonostante “le cattive intenzioni e la maleducazione” durante l’ascolto del progetto mi sono completamente ricreduto. La copertina, una stilizzazione della celeberrima copertina di Antoine De Saint Exupéry, non è una deformazione superba  della suddetta ma ne è un’ode tanto semplice quanto complessa. Questo per via del fatto che il progetto è, nel suo complesso, una celebrazione sincera, pura e viscerale di un sogno: essere se stessi e seguire il proprio cuore.

Il desiderio del Piccolo Principe è raggiungere la sua rosa, nel suo piccolo asteroide con i vulcani e i malvagi baobab che mettono a rischio il pianeta.  Ecco ora prendete Dave, un ragazzo come tanti altri, con una passione estrema per la musica.  Le mille attenzioni che per farla è necessario dedicarle: andare in studio, seguire i trends, scoprire cosa ti rende originale e, da buon scrittore, capire se stesso. Come se non bastasse c’è anche chi non crede in essa, chi è pronto a rovinare tutto con le sue brutte idee e i cattivi pensieri proprio come i baobab del piccolo principe, che con le loro bad vibes, voglio distruggere i sogni per il solo gusto di farlo.

Dave, d’altra parte, porta certezze in musica affermando:  “A questi che pensano sia tutta una cazzata/ sappi ci vuole coraggio anche solo per pensarlo”.

Voto: 6,5

Vacca – Bad Reputation

A proposito di cattive intenzioni e maleducazione…dopo polemiche, dissing ed aver distorto il proprio immaginario,Vacca, torna carico con un solo scopo: prendersi il suo spazio nella scena.

Seguo Vacca da un sacco di tempo ma ”Bad Reputation” è sicuramente il disco che mi è piaciuto di più. Fila perfettamente in cuffia senza stonare e senza mai annoiare. Le rime sono assolutamente perfette e ben strutturate con uno stile unico in grado di accontentare sia gli amanti della trap sia gli Hiphopper.

Il suo rap è un rap fatto come si deve, che mi ha ricordato il Vacca degli anni d’oro (per intenderci quello degli anni 2010-2012), i dissing velati – e non…si veda l’attacco a Boro Boro – e al contempo una fotta che non può non invadere l’ascoltatore.

All’interno del progetto si susseguono diversi artisti più o meno noti, tra i tanti che si presentano al mic troviamo En?gma, conterraneo dei Vacca, con un brano tanto polemico quanto pesante dal titolo ”Religione”, un brano che vale il progetto.

Vagonate di flow e skills che si possono riassumere in: la scena non è ancora pronta per Vacca. Si perchè posso affermare serenamente che il futuro è molto prospero per i due artisti e siate pur certi che “il tempo mi darà ragione”!

 

Voto: 7

 

Brutal Philosophy – Monster Track

Non ascoltavo rap hardcore dai tempi di The Island di Salmo. Quando ho visto il progetto di Greve e Croma sono rimasto incuriosito dal titolo e dall’immaginario che risvegliava la copertina.

Ho messo play… e nel mio organismo si sono manifestate sensazioni divergenti. Non mi aspettavo nulla di simile. Pensavo a qualcosa più easy, meno crossover per intenderci, invece mi trovo nelle orecchie due artisti che ignorano bellamente il sound ”contemporaneo” dettato dal panorama mainstream e fanno tutto l’opposto. Brutal Philosophy è ciò che serve a chi, come me, è in astinenza da live.

A chi manca stare sotto al palco dall’apertura, per poi fare il post live nel parchetto con gli artisti per sentirli fare freestyle coperti dalla notte e avvolti dalle nuvole di fumo di sigaretta (più spesso altro)…

Il progetto è davvero apprezzabile, tanto musicalmente quanto concettualmente. E’ rozzo e duro, è vero, ma onestamente merita il vostro ascolto e se, dopo averlo ascoltato, continuate a pensare di no…sappiate che “di quel che pensate non me ne frega affatto” (per citare i due rapperz in questione) perché Brutal Philosophy sta mettendo delle ottime basi per cambiare le regole del gioco.

 

Voto: 6,5

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