Musica

Hanno hackerato il profilo di Murubutu

06 aprile 2020di Redazione

 

Per tutti quelli che si sentono vittime della monotonia da quarantena, vi dimostriamo che tutto può cambiare da un momento all’altro anche in questo periodo di letargo globale. Tra ieri sera e stamattina, la pagina Instagram di Murubutu ha evidentemente subito un attacco informatico: niente più post, al posto dell’immagine del profilo c’è il logo di una fenice e, elemento più in quietante, una frase in turco che recita: “Non rubare perché agli stati non piace la concorrenza”, firmato Felony (con tanto di emoji del bacio). Le storie, invece, ospitano l’immagine trionfante di Kemal Ataturk, padre della Turchia moderna e ancora oggi eroe nazionale estremamente celebrato. Il misterioso Felony (“crimine”, in inglese) si considera in qualche modo legato ad un certo Pound Club non meglio identificato.

Il Professore ha appena pubblicato (31 marzo) il nuovo disco “Infernvm”, realizzato insieme a Claver Gold e molto considerato dalla critica di settore. Per adesso non ci sono prove per ritenere che l’uscita del disco e l’hackeraggio della pagina siano collegate (quella di Claver Gold è intatta), anche se è inevitabile ragionare sulla coincidenza temporale dei due avvenimenti.

ASCOLTA – INTERVISTA A CLAVER GOLD SU ”INFERNUM”

All’inizio di gennaio 2014, Murubutu aveva ricevuto l’accusa, da parte di Forza Nuova, di inneggiare alle Brigate Rosse nella canzone “Martino e il ciliegio”, rintracciando un collegamento tra il protagonista del brano e il sequestratore di Aldo Moro, Prospero Gallinari. Il rapper bolognese aveva poi confermato di essersi ispirato alla figura di Gallinari ma, allo stesso tempo, di aver esplicitamente preso le distanze dalle sue azioni, mirando al contrario a denunciare la deriva violenta del periodo. Non c’è alcuna prova al momento ma, alla luce della vicenda di sei anni fa, è impossibile non collegare la nuova immagine del profilo con il logo del Movimento Sociale Europeo, il movimento di estrema destra fondato nel 2000, tra gli altri, dal nipote del duce Guido Mussolini. Il simbolo del movimento è rappresentato sia dalla fenice, sia dalla tripla fiamma.

La fenice fiammeggiante, il logo dell’MSE

Non si intende suggerire alcun collegamento, dal momento che la lingua turca e il riferimento ad Ataturk indicano una direzione ancora diversa; tuttavia, nei testi, Murubutu non nasconde la propria visione del mondo e i propri valori che complessivamente si discostano da una linea conservatrice.

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