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Inciampi, Voci e Memorie: a Mornese e Ovada ritorna il progetto sulle Pietre d'Inciampo

Il progetto di Fondazione Media Literacy finanziato dalla Regione Piemonte che unisce ricerca d’archivio e creatività radiofonica per attivare la memoria delle deportazioni nazifasciste nei lager coinvolgerà quest'anno due istituti in provincia di Alessandria.

16 febbraio 2023di Redazione

Dopo gli importanti traguardi raggiunti dalle prime due edizioni – nel 2021 a Bologna, Parma e Chieti e l'anno seguente a Roma – ritorna anche quest'anno il progetto di Fondazione Media Literacy dedicato alle Pietre d'Inciampo, il laboratorio scolastico che unisce ricerca d’archivio e creatività radiofonica per attivare la memoria delle deportazioni nazifasciste nei lager.

L'edizione 2023 si intitola “Inciampi, Voci e Memorie. Le Pietre d’Inciampo a Mornese”, e coinvolge due istituti in provincia di Alessandria: la Scuola Media secondaria di primo grado di Mornese (classi prima e seconda) e l’Istituto di Istruzione Superiore Liceo Scientifico Carlo Barletti di Ovada (due classi terze). 

Le Pietre d’inciampo, ideate dall’artista berlinese Gunter Demnig, consistono nell’incorporare nel selciato stradale della città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, piccoli blocchi in pietra ricoperti con una piastra di ottone su cui sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. In Europa sono ormai circa 2 mila le città che hanno installato questi piccoli blocchi quadrati di pietra di 10 centimetri ricoperti di ottone, in Italia sono oltre duemila in 140 comuni.

A Mornese, affascinante borgo di nemmeno ottocento abitanti arrampicato nelle estreme propaggini collinari dell'Alto Monferrato, ne sono presenti ben tredici: la maggior parte di questi ragazzi, tutti nati tra il 1922 e il 1925, è stata uccisa nel lager di Mauthausen dai loro aguzzini, dopo il rastrellamento della Cascina Benedicta organizzato nei giorni della Pasqua del 1944 per annientare quei partigiani che avevano scelto la cascina di Capanne di Marcarolo come sede del loro comando. Solo due deportati ricordati con una Pietra d'Inciampo nel paese hanno poi fatto ritorno a casa dal lager: si tratta del falegname Pipino Barbieri, soldato italiano catturato in Macedonia nel 1943 dopo l'8 settembre e scomparso nel 2002, e Giovanni Angelo Campi, catturato assieme agli altri alla cascina Benedicta e morto circa vent’anni fa.

Il percorso di “Inciampi, Voci e Memorie. Le Pietre d’Inciampo a Mornese” è partito con un primo incontro svolto il 13 febbraio per la presentazione del progetto e la consegna del radio kit alle due scuole: la ricerca, l’analisi e la raccolta dei materiali e delle testimonianze inerenti le persone ricordate dalle Pietre d’inciampo, permetteranno a ragazze e ragazzi di portare a compimento la scrittura e la sceneggiatura di due podcast radiofonici diffusi poi sul territorio e a livello nazionale sulle piattaforme di streaming e sulle frequenze del ML Network.

Le ragazze e ragazzi delle Medie di Mornese daranno voce alle vite delle tredici Pietre d'Inciampo in un racconto corale sviluppato con la forma del radiodramma, mentre le classi dell'Istituto Superiore di Ovada realizzeranno una serie di reportage audio che racconteranno il loro Viaggio della Memoria, che prevede la visita ai quattro musei ebraici di Milano, Trieste, Ferrara e Roma.
 

 

 

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