PNRR, riforma dell'orientamento: i percorsi e gli obiettivi nella transizione scuola-formazione superiore
La nota n. 937 del 3 marzo 2023 emanata dal Ministero dell'Istruzione ha ribadito la linea di intervento per l’orientamento nell’ambito del PNRR
Nella nota n. 937 del 3 marzo 2023 il Ministero dell'Istruzione e del merito ha ribadito la linea di intervento per l’orientamento nell’ambito del PNRR. A tale riforma partecipa direttamente anche il MUR, Ministero dell'università e della ricerca.
Investimento 1.6 - Orientamento attivo nella transizione scuola-università
La riforma dell'orientamento, dal costo totale di 250 mln, è appunto finalizzata alla realizzazione di percorsi di orientamento nella transizione scuola-formazione superiore. La misura mira a facilitare e incoraggiare il passaggio dalla scuola secondaria superiore all’Università e a ridurre il numero di abbandoni universitari, contribuendo in tal modo all'aumento del numero dei laureati. Lo scopo è migliorare sia i tassi di frequenza che i livelli di apprendimento, oltreché il numero di ammessi ai successivi anni accademici, nonchè ridurre il gap di genere sia nel campo educativo che lavorativo. L'iniziativa prevede l'offerta di corsi a beneficio di tutti gli studenti a partire dall'ultimo triennio delle scuole secondarie di II grado per sostenerli nella scelta dell'istruzione terziaria, facilitando una migliore corrispondenza tra preparazione e percorso professionale. Tali percorsi, tenuti da docenti di istruzione superiore a tutti gli studenti del terzo, quarto e quinto anno della scuola secondaria superiore, hanno una durata complessiva di 15 ore per ciascun studente, da erogare con modalità curricolare o extracurricolare e sono organizzati dalle Istituzioni universitarie, sulla base di specifici accordi da sottoscrivere con gli Istituti scolastici nel corrente anno scolastico. Il PNRR prevede tra l'altro l’introduzione di moduli di orientamento di 30 ore annue nella scuola secondaria di primo e secondo grado, al fine di incentivare l’innalzamento dei livelli di istruzione, unitamente alla realizzazione di una piattaforma per conoscere l’offerta formativa terziaria degli Atenei e degli ITS Academy. Con le Linee guida per l’orientamento, emanate nel quadro di riferimento tracciato dal PNRR, si prevede che dall’a.s. 2023/2024 vengano introdotte, per le scuole secondarie di primo grado e per il primo biennio delle secondarie di secondo grado, almeno 30 ore di orientamento, anche extra curriculari, per ogni anno scolastico e, per l’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado, almeno 30 ore curriculari per ogni anno scolastico. Inoltre è bene ricordare che le Linee guida per l’orientamento, con l’intento di migliorare l’efficacia dei percorsi orientativi negli ultimi tre anni della scuola secondaria di secondo grado, prevedono l’integrazione dei moduli curriculari di orientamento formativo con i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), i quali, frequentemente, sono realizzati anche in collaborazione con le Università e le Istituzioni AFAM.
Obiettivi della riforma
Tali percorsi di orientamento sono progettati con il fine di consentire agli studenti di:
- Conoscere il contesto della formazione superiore e del suo valore in una società della conoscenza, informarsi sulle diverse proposte formative quali opportunità per la crescita personale e la realizzazione di società sostenibili e inclusive
- Fare esperienza di didattica disciplinare attiva, partecipativa e laboratoriale, orientata dalla metodologia di apprendimento del metodo scientifico
- Autovalutare, verificare e consolidare le proprie conoscenze per ridurre il divario tra quelle possedute e quelle richieste per il percorso di studio di interesse
- Consolidare competenze riflessive e trasversali per la costruzione del progetto di sviluppo formativo e professionale
- Conoscere i settori del lavoro, gli sbocchi occupazionali possibili nonché i lavori futuri sostenibili e inclusivi e il collegamento fra questi e le conoscenze e competenze acquisite (DM MUR n.934/2022)
L'obiettivo finale, da raggiungere entro giugno 2026, è che almeno 1.000.000 di studenti negli ultimi due anni del liceo abbiano frequentato corsi di transizione scuola-università. Si tratta di una stima media degli studenti italiani iscritti al 3°, 4° e 5° anno delle superiori durante gli anni di investimento. L'investimento è collegato con la Riforma 1.4 della stessa missione e componente che riguarda proprio il sistema di orientamento degli studenti che mira all'introduzione di moduli nelle scuole di almeno 30 ore all'anno.