Scuola, l’Educazione finanziaria sarà insegnata nell’ambito dell’Educazione civica
Finanza, risparmio e investimento acquisiranno centralità nel percorso formativo degli studenti
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Ddl Competitività, che inserisce l’Educazione finanziaria nell’insegnamento dell’Educazione civica. In questo modo, in un’ottica interdisciplinare e trasversale, acquisiscono centralità nel percorso formativo la finanza, il risparmio e l’investimento, con l’obiettivo di rendere i ragazzi cittadini consapevoli, capaci di partecipare pienamente alla vita economica del Paese. Per promuovere la cultura finanziaria, il disegno di legge prevede forme di cooperazione tra soggetti istituzionali e soggetti portatori di interessi economici. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, definirà le linee guida per lo studio dell’Educazione finanziaria nelle scuole, d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentite le associazioni rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari. Inoltre, il MIM, la Banca d’Italia e la Consob sottoscriveranno appositi accordi per promuovere la cultura finanziaria, nel rispetto dell’autonomia scolastica.
L'ambiente scolastico come canale primario per avvicinare i giovani al mondo dell'economia
Risale al 2014 la primissima sperimentazione di educazione finanziaria nelle scuole secondarie di II grado della regione Lombardia, mirante allo sviluppo di determinate competenze economiche nei curricoli dei diversi indirizzi di studio. Il tema dell’educazione finanziaria, da sempre di grande attualità, è diventato nel corso degli anni ancora più rilevante in un contesto internazionale complesso che richiede ai cittadini maggiore perizia e capacità di scelta e l’acquisizione da parte dei giovani di conoscenze e competenze necessarie per avere un corretto rapporto con il denaro e con il suo valore. Le esperienze internazionali mostrano a questo proposito come la scuola rappresenti il canale principale per avvicinare i ragazzi al mondo dell’economia, soprattutto perché consente di raggiungere una vasta fascia di popolazione di tutti i ceti sociali. L’educazione finanziaria, dunque, deve trovare uno spazio adeguato nella scuola italiana, iniziando dalla scuola primaria per poi proseguire con maggiore intensità nella scuola secondaria e successivamente lungo tutto l'arco della vita.