A Palermo l'asilo nido aperto contro la dispersione scolastica
La storia della struttura per bambine e famiglie nel quartiere Danisinni a Palermo raccontata nel progetto ABNE
Non solo un asilo nido, ma un centro per la maternità e un presidio socio sanitario per le famiglie povere di Palermo: questo rappresentava l’asilo nido Galante, in piazza Danisinni, chiuso nel 2007 e che il comitato Pa’ Maternità ha deciso di ristrutturare e di riaprire grazie anche ai fondi della politica di coesione europea (Po Fesr).
Secondo un rapporto di Save the children del 2019, le disuguaglianze legate alle condizioni socioeconomiche delle famiglie affiorano già nei primi anni di vita: la frequenza di un nido d’infanzia rappresenta un fattore determinante per lo sviluppo dei bambini in condizione di svantaggio economico, che già all’età di quattro anni possono accumulare un ritardo nell’acquisizione di competenze matematiche, di lettura, di scrittura, motorie e socio emozionali. A maggior ragione in un contesto di fragilità sociale dove le donne sono costrette a non lavorare per crescere i figli e la scuola rappresenta un luogo di crescita non solo formativa, ma individuale.
L’asilo che rigenera l’intero quartiere
Non solo dal punto di vista educativo, ma anche dal punto di vista di rigenerazione urbana, l’asilo di Palermo così come le scuole in ogni città, portano una riqualificazione anche dal punto di vista sociale e culturale del territorio dove vengono inseriti. Ne ha parlato ai microfoni di Zai.Time la giornalista autrice dell’articolo pubblicato su L’Essenziale Internazionale, Claudia Torrisi. L’inchiesta rientra nel progetto ABNE (A Brave New Europe - Next Generation) un progetto di Slow News, Percorsi di Secondo Welfare, Internazionale, Zai.net e La Revue Dessinée Italia finanziato dall’Unione europea per avvicinare le persone alle politiche di coesione europea. “Una delle misure bandiere del PNRR è proprio quella di rigenerare le scuole. Quello di Palermo è un esempio eccellente: non solo un asilo nido, ma un consultorio in un quartiere dove la povertà educativa è molto forte e dove mancavano altri presidi socioculturali. Questo era uno dei pochissimi presidi per l’infanzia presente nel territorio e la sua chiusura ha portato a un aumento della dispersione scolastica. Nel rione la mancanza di questo polo educativo chiuso per problemi di adeguamento sismico si faceva sentire negli anni. Il Comune, seppur avendo trovato i fondi europei, non aveva la possibilità di elaborare un progetto. Si è creato quindi un Comitato territoriale (Pa’ maternità) che ha trovato i fondi, una squadra di progettisti e il cantiere è stato finalmente aperto. Questa è una storia emblematica perchè fa capire sia quanto una scuola di quartiere possa incidere positivamente su tutto il rione e sia quanto le amministrazioni abbiano difficoltà, nonostante i fondi europei, a mettere a frutto i finanziamenti e ricucire gli strappi presenti nel tessuto sociale”.
In Sicilia il tasso di abbandono scolastico più alto d’Italia
La mancanza di asilo nido spesso va di pari passo con un aumento delle difficoltà socio economiche, soprattutto per le famiglie meno abbienti, oltre a rappresentare una mancanza fondamentale nello sviluppo educativo del bambino. In Italia c’è una forte disparità fra Nord e Sud, come sottolineato dalla giornalista: “Ci sono tre Regioni in Italia che hanno pochissimi posti per i bambini all’asilo nido, in particolare la Sicilia dove la situazione è più preoccupante. L’occupazione femminile in Sicilia è fra le più basse in Italia e parallelamente anche il tasso d’abbandono scolastico qui è molto alto. Interventi a favore della scuola porterebbero quindi un enorme beneficio per questi territori. Inoltre i primi 1000 giorni di vita sono fondamentali per la crescita, futura, del bambino, quindi a maggior ragione la possibilità di potergli far frequentare un asilo nido aiuterebbe a superare le varie differenze socio economiche”.
A dirlo è anche Save The Children che conferma: l’asilo nido può fare la differenza per tutta l’esperienza educativa futura del bambino.
Per questo la storia dell’asilo nido Galante non è solo la storia di riscatto di un rione popolare, ma un esempio di politica educativa e formativa che ha l’obiettivo concreto di contrastare la piaga della dispersione scolastica, fenomeno ancora molto diffuso nel nostro paese.