La scuola che riparte: novità e problematiche del nuovo anno scolastico
A settembre riaffiorano le criticità della scuola italiana: docenti precari, classi pollaio e spese esose per le famiglie
L'anno scolastico 2023/2024 è alle porte: nelle prossime tre settimane 7 milioni di studenti torneranno tra i banchi dopo le vacanze estive. Tante le novità di quest'anno: da settembre arriva nelle scuole una nuova figura, il docente tutor o orientatore. Saranno ben 50 mila e il loro compito consisterà nell'aiutare gli studenti del triennio delle superiori a compiere scelte consapevoli in vista della loro imminente entrata nell'età adulta. Una figura che può ricordare il counselor scolastico che abbiamo visto nelle serie americane, che orienta i ragazzi sia dal punto di vista educativo-professionale che da quello umano.
La scuola che si riapre a settembre 2023 resta una scuola prettamente precaria. Nonostante il piano straordinario di assunzione di nuovi docenti, sono ben 200 mila i supplenti privi di una cattedra fissa, molti dei quali sono giovani under 35.
Altra grande problematica è quella del numero di studenti per ogni classe e scuola. Mentre nei piccoli comuni - specie quelli collinari o montani - è difficile formare le classi per via dei pochissimi bambini e ragazzi presenti nel paese, nelle grandi città le classi pollaio formate da più di 30 studenti sono ormai una normalità. Entrambe le situazioni presentano delle gravi ripercussioni sulla vita, studentesca e non, dei giovani: l'assenza di istituti scolastici nel proprio comune implica molte ore settimanali spese in viaggio e il venir meno della scuola come comunità aperta oltre le cinque ore mattutine; le classi sovraffollate comportano la difficoltà per i docenti di seguire adeguatamente tutti gli iscritti, creando disparità e spianando la strada alla dispersione scolastica.
Infine, a rendere questa riapertura una vera e propria "salita" per le famiglie, è l'aumento dei costi del materiale scolastico. Secondo i dati riportati da ANSA, i libri di testo quest'anno costeranno il 10% in più rispetto al 2022. Nel caso degli studenti delle scuole superiori, la spesa può toccare perfino i 500 euro, con borse di studio e agevolazioni riservate a ristrettissime categorie economiche.