A che punto siamo con l’Agenda 2030?
Tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono molti quelli che si propongono di apportare un cambiamento per la nostra Terra e l’ambiente. Ma a che punto siamo? Scopriamolo insieme
L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma formato da 17 obiettivi comuni sottoscritto nel 2015 dai Paesi membri dell'ONU, Organizzazione Nazioni Unite, per raggiungere nel 2030 la sostenibilità su temi come la fame nel mondo, la povertà, salute e benessere, istruzione e formazione e molti altri.
Tra gli obiettivi ne troviamo anche molti che riguardano la salvaguardia ambientale e la cura del pianeta, abbiamo già parlato di energia pulita e accessibile, di città e comunità sostenibili ma anche di consumo e produzione responsabile; ma non sono finiti qui i punti che trattano di sostenibilità ambientale, scopriamoli insieme.
Lotta contro il cambiamento climatico
"Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico": nello specifico si tratta di un obiettivi volto non solo a migliorare l'istruzione e la sensibilità su un tema così importante, ma anche a integrare misure importanti nelle pianificazioni nazionali e politiche.
Sul lato istruzione i dati, ma soprattutto i ragazzi che scendono in piazza, parlano chiaro: l'istruzione scolastica è ancora troppo indietro sul tema del cambiamento climatico. Secondo il Report annuale sullo Sviluppo Sostenibile il 94% dei Paesi affermano che nei loro programmi studio è inclusa l'educazione ambientale, peccato che un'analisi dei programmi di studio nazionale ha rivelato che ben il 47% di quelli non menziona neanche questo argomento. Tra i programmi che lo includono, inoltre, solo un terzo degli insegnanti possiede gli strumenti e la formazione per spiegare agli studenti gli effetti del cambiamento climatico. L'impatto sulla consapevolezza degli studenti è elevatissimo: 1 giovane su 5 si sente impreparato al cambiamento climatico.
La vita sott'acqua
"Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile"
Tra i sotto obiettivi leggiamo: "entro il 2025, prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma, compreso l’inquinamento dei detriti marini e delle sostanze nutritive". Il tipo di rifiuto più dannoso, che nel 2021 ha intasato gli oceani con ben 17 milioni di tonnellate, è la plastica. Sul fronte inquinamento degli oceani le notizie non sono affatto buone: secondo una previsione le tonnellate di plastica sono destinate a duplicarsi o addirittura triplicarsi entro il 2040 a causa del tasso di riciclaggio ancora troppo basso e sproporzionato in confronto alla produzione di questo materiale.
Tra gli altri obiettivi troviamo la riduzione dell'acidificazione degli oceani. L'attuale ph medio dell'oceano è 8,1, più alto del 30% rispetto a 30 anni fa. È migliorato però il numero di stazioni che riportano dati riguardanti l'acidificazione, da 178 nel 2021 a 539 nel 2023.
La vita sulla terra
"Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre".
Un punto importante è quello che si pone come obiettivo ridurre la deforestazione: Secondo il Global forest resource assessment della Fao del 2015, le foreste ricoprivano il 27% delle terre emerse, oggi invece ricoprono il 31,2% delle terre, ma c'è ancora molto da lavorare.
La situazione è alquanto tragica sul versante specie in via di estinzione: il mondo, con 1 milione di specie a rischio estinzione, sta affrontando "il più grande evento di estinzione dalla scomparsa dei dinosauri".