Sanremo premia i soliti: niente rapper sul podio finora
La maggioranza dei voti della prima serata sono per chi ha portato un brano pop
– Com’è quest’anno Sanremo?
-Sinceramente? La noia.
Non solo una conversazione altamente plausibile, ma anche i titoli di due dei primi cinque brani in classifica. Il podio è un manifesto femminista: Loredana Bertà con “Pazza”, Angelina Mango con “La noia”, Annalisa con “Sinceramente”. Seguono Diodato e Mahmood, rispettivamente con le tracce “Ti muovi” e “Tuta gold”. Età media 42 anni. Non sono molti, ma nell’industria musicale oltre i quaranta di solito sul palco si inizia a saltellare di meno e il batterista mette finalmente la maglietta. Comunque sia, il problema di Sanremo non è l’età dei partecipanti, ma di chi vota. A giudicare le performance della prima serata infatti c’è stata la Sala stampa, TV e web, ossia i giornalisti accreditati a Sanremo 2024. Età media? Probabilmente non quella dei giovani reporter.
Intendiamoci, in una competizione va premiata la tecnica, non il gusto personale. Non c’è quindi da stupirsi se in una partita di calcio Cristiano Ronaldo batte Gino, anche se Gino è più simpatico. Il problema sorge nel momento in cui Gino perde non perché è meno bravo dei suoi avversari, ma perché non gioca come si giocava quando il calcio è stato inventato in Inghilterra nel 1848. Se i criteri con cui vengono giudicate le performance sono quelle della classica canzone italiana, o al massimo del suo aggiornamento pop, non importa se almeno della metà dei concorrenti rappa, perderanno tutti. Per chi non si è accorto della percentuale rap (o di chi è tangente al genere) all’interno della 74esima edizione del Festival, facciamo un recap: Alfa, Big Mama, Dargen, Geolier, Ghali, Il Tre, Irama, La Sad, Mr Rain, Rose Villain. Un buon terzo.
È anche vero che se i rapper invece di fare il loro lavoro, cioè rappare, cantano brani pop, c’è poco da stupirsi se chi fa pop da tutta la vita li batte. La scelta di adattare il proprio genere a quello dominante nel contesto del Festival non solo è comprensibile ma anche saggia, tuttavia dei nomi citati prima alcuni hanno fatto finta di non sapere nemmeno cosa fossero hiphop e trap. In ogni caso si vedrà domani, quando avranno votato la giuria delle radio e il pubblico da casa, se la classifica verrà ribaltata o rimarrà relativamente stabile. A quel punto si potrà ipotizzare l’età media degli italiani che hanno votato.