“WE DON’T TRUST YOU”: Il grande successo dopo la lunga attesa
Il nuovo progetto di Future e Metro Boomin segna l’inizio di una nuova era musicale
Ci risiamo, Metro ne ha fatta una delle sue di nuovo; dopo alcune settimane dall’annuncio ufficiale, contornate da tantissimi leak, tramite i loro profili social, Future e Metro Boomin hanno pubblicato il loro nuovo progetto “WE DON’T TRUST YOU” il 22 marzo 2024; questo è il quinto joint album del producer di Atlanta ed è il primo capitolo che verrà completato da una seconda parte che uscirà il 12 aprile, di cui si sa ancora ben poco.
Quello di Metro è ormai un percorso già definito negli anni che lo ha portato a grandissimi traguardi ed importanti collaborazioni con i più grandi della scena americana: alcuni esempi possono essere quelle con 21 Savage (nei vari album tra cui “Savage Mode”, “Without Warning” nel quale troviamo anche Offset e “Savage Mode 2”) e anche con Nav nell’album “Perfect Timing” del 2017.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio
Il titolo è tutto un programma, infatti già la intro pubblicata sui social a circa una settimana dal drop lasciava immaginare i fan che l’album avrebbe avuto davvero pochi featuring, posti che sono stati occupati infine da Kendrick Lamar in “Like That”, da Travis Scott sia in “Type Of Shit” che in “Cinderella” (pezzo al quale verrà riservato un commento speciale), e da Rick Ross in “Everyday Hustle”, per il resto tutti gli altri brani sono solo ed esclusivamente di Future e Metro Boomin; questo sta a rappresentare una grandissima consapevolezza dei propri mezzi da parte dei due artisti che ormai occupano posti di vertice della scena rap mondiale da vari anni ormai.
Tutti aspettavano un loro joint album soprattutto dopo la loro ultima collaborazione che troviamo nell’album di Metro “Heroes and Villains” precisamente in “Superhero”, “Too Many Nights” e “I Can’t Save You”, che a distanza di più di un anno sono già diventati iconici; altre collaborazioni le troviamo anche in “Savage Mode” nel brano “X” ed in altri album passati di Future.
Il progetto apre con il pezzo omonimo dell’album “We Don’t Trust You” che in parte già era stato condiviso nel video pre-album ambientato in una località desertica dove i due si incontrano inevitabilmente a bordo di due Rolls Royce bianche (auto rappresentativa di Future che la cita molto spesso nei suoi testi e che è stata usata anche per la copertina del suo ultimo album “I Never Liked You”).
I brani sono tutti molto simili sia per le basi che per l’inconfondibile flow del rapper originario di Atlanta; le basi non sono molto versatili cosa che, solitamente quando si legge il nome di Metro all’interno di una traccia, ci si aspetta.
I suoi famosi beat switch e le transizioni da un brano all’altro ovviamente sono presenti ma dopo vari ascolti si percepisce che in questo album il protagonista vero e proprio è il rapper che, anche se con un flow a volte monotono, riesce a sovrastare le grandissime capacità di produzione di Metro Boomin, attualmente il più grande producer del panorama mondiale; il dominio musicale del rapper però si ridimensiona in due sole tracce a parer mio, dove non solo la strumentale la fa da padrona, ma i feat le rendono incredibili all’ascolto: “Cinderella” e “Like That”.
Questi due pezzi sono senza dubbio i migliori dell’album e in entrambi troviamo due particolarità: una nella storia che ha il pezzo (seppur uscito da pochissimo), l’altra all’interno delle barre.
“Cinderella”, perché il nome è suonato familiare a tutti durante la lettura della tracklist o l’ascolto dell’album?
Questo particolare pezzo era già stato pubblicato in diverse versioni sia su YouTube che su Soundcloud come leak. Infatti, quando è stata pubblicata la tracklist, il brano era già stato presalvato da migliaia di utenti su Genius ed è automaticamente diventata la traccia più attesa dell’album; i desideri dei fan, infatti, sono stati esauditi dopo le innumerevoli richieste a entrambi gli artisti di pubblicare questo pezzo, soprattutto dopo un live nel quale questa canzone era stata anticipata.
“Motherfuck the big 3, n***a it’s just big me”
“Like That” non è stata da meno ovviamente, una base modernissima molto in risalto che mette in secondo piano le strofe di Future il cui flow statico difficilmente riesce a adattarsi ad una strumentale così particolare; chi invece riesce ad adattarsi alla perfezione è proprio Kendrick Lamar che con i suoi cambi di metrica e di flow si prende il primo posto per miglior featuring dell’album.
Questo brano però non è solo incredibile dal punto di vista musicale ma anche e soprattutto del contenuto: infatti nella strofa dello stesso Kendrick troviamo due dissing molto ben indirizzati nei confronti di J. Cole e Drake; l’artista californiano è in effetti sempre stato etichettato come uno dei “Big Three” (Kendrick Lamar, J. Cole e Drake), cosa che, però, considerandosi uno dei più grandi della scena se non il più grande, non ha mai accettato e in queste sue barre viene percepito e messo nero su bianco. L’artista californiano, infatti, esordisce con delle barre molto aggressive riferite soprattutto alla canzone “First Person Shooter” (che si trova in “For All The Dogs”, ultimo disco di Drake) dicendo: “fuck sneak dissing, first person shooter i hope they came with thre switchers”; in seguito fa anche riferimento ad una barra di Drake in particolare dove l’artista canadese dice di essere il successore di Michael Jackson (questo riferimento a Drizzy lo ritroviamo anche in “8am in Charlotte” dove dice: “i feel like if Mike switched out the glove for the pen”).
Kendrick però non si ferma qui e annuncia una vera e propria guerra tra due fazioni contenenti i rapper più influenti di quest’epoca, addirittura minacciando seriamente tutta la crew di Drake nella sua ultima barra: “N***a Prince outlived Mike Jack’, ‘fore all your dogs gettin’ buried (riferimento alla canzone “Buried Alive” nell’album “Take Care” di Drake del 2011) That’s a K with all these nines he gon’ see Pet Sematary”.
In questo album purtroppo abbiamo poche hit ma la sua reale importanza viene evidenziata per questo dissing incredibile del quale sentiremo parlare molto nei prossimi mesi; il beef tra questi due gruppi è poi aumentato ulteriormente dopo un tweet dello stesso Metro Boomin dove si espone pubblicamente dicendo: “if you choose a side don’t switch it”.
Da qui la scena si divide in due gruppi formidabili che probabilmente daranno sfogo alle loro migliori performance per cercare di sovratsrasi a vicenda: da un lato abbiamo Future, Kendrick, Metro Boomin e altri componenti del loro gruppo; dall’altra parte Drake e J.Cole insieme a tutta la Dreamville e la Earthgang, ma con 21 Savage che ancora non si è esposto.
Siamo realmente pronti ad un periodo musicalmente così caldo? Questo lo vedremo, intanto siamo in attesa sia di eventuali risposte al dissing che alla seconda parte del progetto di Metro Boomin e Future.