Lil Durk contro la violenza di strada: “Fermarla è l’obiettivo numero uno”
Lil Durk si è espresso contro la violenza a Chicago, ponendo la sua eliminazione al primo posto tra gli obiettivi della città
Quest’anno il dibattito pubblico è giustamente stato dominato dal conflitto tra Israele e Palestina, ma purtroppo anche il Nord del mondo, spesso considerato modello di civiltà e progresso, è attraversato da scenari di violenza quotidiana. Sono soprattutto le metropoli degli Stati Uniti a venire in mente quando si pensa alla questione della violenza di strada e nel mondo hiphop, così vicino per sua natura a questa realtà, c’è chi ha rimarcato l’importanza di fermare questa tendenza. Prima Meek Mill poi Quavo si sono espressi sulla questione, il primo promettendo di finanziare personalmente la lotta alla criminalità, il secondo con l’inaugurazione della Fondazione Rocket.
Considerando che giugno è negli States il mese dedicato alla Consapevolezza sulla Violenza Armata, non avrebbe potuto essere più calzante l’osservazione di Lil Durk nella puntata di venerdì, ultimo giorno di maggio, del podcast The Big Facts. Durk ha insistito sull’importanza di fermare il crimine, “Questo è l’obiettivo numero uno, fermarla”, sostenendo che la base della soluzione risieda nell’unione tra i cittadini: “Inizia con tutti che si uniscono. Ma, come ho detto, è difficile perché probabilmente c’è uno che pensa di essere quello che comanda, mentre i suoi socinon lo rispettano nemmeno. Quindi anche se dicesse ‘Forza. Uniamoci’, loro lo manderebbero al diavolo”.
Quando uno degli ospiti ha parlato dell’enfasi posta da Chance the Rapper sull’aumento dei finanziamenti per il sistema educativo, Durk ha commentato: “Tutto aiuta. Non importa chi lo dice o chi lo fa, tutto aiuta. Quindi [l’iniziativa di Chance] aiuta una parte del problema. C’è da sistemare una parte, poi un’altra della città. E ciascuna ha bisogno di una persona diversa”.
Sono sempre di più i rapper che si schierano contro la criminalità, almeno a parole, o che si spendono in azioni concrete per migliorare le condizioni di vita dei loro concittadini; ma la strada è lunga. Solo nell’arco del 2023, infatti, sono stati più di 43 mila i morti per armi da fuoco negli Stati Uniti. Per intenderci, le vittime a Gaza sono state finora meno di 35 mila.