100 K di risarcimento alla famiglia che denunciò il video di “Alright”
Lo studente sarebbe rimasto traumatizzato dalla visone del videoclip mostrato a scuola da un insegnate
Nel 2015, Kendrick Lamar ha pubblicato il suo capolavoro acclamato dalla critica To Pimp A Butterfly. Una delle canzoni di punta del progetto è senza dubbio “Alright”, inno unificante e critico, nome in molte liste delle migliori canzoni del decennio 2010 e inno popolare del Black Lives Matter. Parte del carisma del singolo sta nel videoclip, ammirato per la sua potenza provocatoria ma anche fortemente criticato dai conservatori per la sua rappresentazione della polizia. Una narrazione delle forze dell’ordine che pare abbia rovinato la vita a uno studente delle medie di Vernon, Connecticut a tal punto da portare i suoi genitori a denunciarla.
Nel 2022, infatti, è stata intentata una causa contro il video musicale dopo che un insegnante di una scuola media di Vernon l’ha mostrato alla classe come parte di un documentario intitolato Hip Hop: Songs That Shook America. Il problema è che tra gli studenti c’era anche il figlio di un ufficiale di polizia che, anche per il suo disturbo dell’apprendimento, pare abbia subito grave stress emotivo dalla visione del video, oltre alla stigmatizzazione dei compagni, fino a essere costretto a cambiare scuola. Nella causa intentata dai genitori è scritto che “il video raffigurava gli ufficiali come assassini e conteneva altre scene estremamente violente e affermazioni controverse sugli ufficiali di polizia”. Come parte dell’accordo, attualmente la città sta risolvendo la causa e probabilmente pagherà 100 mila dollari alla famiglia del ragazzino. L’accordo dovrebbe essere finalizzato dal Consiglio dell’Istruzione all’inizio della prossima settimana.
Nel frattempo un’altra canzone di Lamar è salita alla ribalta, posizionandosi ai primi posti in classifica. Si tratta di “Not Like Us” naturalmente, la diss track più di successo del rapper di Compton nella sua battaglia lirica contro Drake. La traccia ha raggiunto i 200 mila ascolti su Spotify più in fretta di qualsiasi altra canzone, scalzando “God’s Plan” dal piedistallo. Non solo, ma è anche stato il brano rap a totalizzare il maggior numero di ascolti al day one: 12.9 milioni contro i 12.4 di “Girls Want Girls”.