Caso ultras, perquisita la casa di Emis Killa: era amico di Lucci
Il capo ultras aveva rapporti con diversi rapper cui organizzava i tour in Calabria
Nell’ambito dell’operazione che ha smantellato i vertici degli ultrà di Milan e Inter, è stata perquisita la casa del rapper Emis Killa a Bernareggio, in provincia di Monza. Sebbene non sia indagato, Emis Killa appare più volte negli atti dell’inchiesta, ed è descritto come in contatto con Luca Lucci, capo della Curva Sud, arrestato lunedì e in affari anche con Fedez.
Anche altri rapper, tra cui Lazza, Guè e Tony Effe, sono menzionati per i loro rapporti con Lucci, ma le perquisizioni riguardano collaborazioni lavorative nel settore musicale. Si ipotizza che Lucci abbia sfruttato questi legami per aumentare i propri guadagni, con piani di gestione di concerti in Italia e all’estero tramite il suo collaboratore Hagag Islam alias Alex Cologno. Con Fedez invece si era accordato sulla distribuzione della Boem in curva e avevano progettato di acquisire congiuntamente l'”Old Fashion”.
Nella proprietà di Emis sono stati rinvenute alcune armi, tra cui coltelli, tirapugni, uno sfollagente e un taser, oltre a 40 mila euro in contanti, sequestrati dai carabinieri. Le circostanze che legano il rapper alla Curva sono tre: nell’agosto 2023 Emis avrebbe invitato Lucci nel suo skybox per la Milan-Torino; poi lo scorso aprile il rapper avrebbe partecipato all’aggressione di uno steward prima della Milan-Roma; infine Killa, Lucci e un altro ultras, Fabiano Capuzzo, sarebbero in affari insieme per uno studio di tatuaggi.
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Per quanto riguarda la gestione dei tour dei rapper, l’attenzione è rivolta sui legami di Cologno con le famiglie ndranghetiste calabresi. Pare infatti che Hagag abbia rapporti personali con il clan dei Barbaro, operativi nella zona di Platì.