Scuola

La didattica del fuoriclasse: la didattica incentrata su creatività e passione

A Campobasso nasce la didattica del fuoriclasse, ma attenzione: non ha niente a che vedere con il merito!

02 ottobre 2024di Redazione

Ai tempi della scuola dell’istruzione “e del merito” c’è un preside di una scuola di Campobasso che ha istituito la “didattica del fuoriclasse”. Dopo tre anni di sperimentazione, l’IC Iginio Petrone ha inserito ufficialmente nella didattica curriculare un metodo che ha letteralmente ridisegnato gli schemi della didattica tradizionale... altro che merito! Qui l’attenzione è tutta focalizzata sulla creatività e la passione. Letteralmente fuori-classe.

Da lezione di aula a sceneggiatura educativa: con la didattica del fuoriclasse voluta dal Dirigente Scolastico Giuseppe Natilli, cinque ore al mese dell’orario mattutino sono dedicate a lezioni creata da gruppi di professori in modo interdisciplinare. Spariscono le pareti dell’aula e si rompono gli schemi anche dal punto di vista fisico: si esce dall’aula o dalla scuole e si arriva al territorio. Gli alunni aderiscono a gruppi di lavoro multiclasse in cui, attraverso delle sceneggiature create da gruppi docenti, apprendono nozioni direttamente sul campo. Come quando sono andati in un pastificio e hanno dovuto costruire un ponte di spaghetti per studiare le leggi della dinamica e della resistenza; o come quando hanno dovuto cercare il colpevole di un delitto inscenato a scuola con l’aiuto della polizia locale, mettendo in pratica nozioni di fisica, chimica, biologia ma anche letteratura. Alla fine, questa nuova materia ha una sua valutazione che però non ha niente a che vedere con il percorso curricolare: scardina le logiche del giudizio e aiuta gli alunni a individuare i propri talenti senza il peso del voto vero e proprio.
L’efficacia del metodo è stata certificata anche dall’Università degli Studi del Molise, che - tra i dati raccolti - ha verificato che nelle ore di didattica del fuoriclasse, gli alunni riducono notevolmente le richieste di andare in bagno perché coinvolti e partecipi. Questa rivoluzione è stata possibile grazie alla decisione del DS di sfruttare il 20% di autonomia organizzativa progettuale e ora l’obiettivo è quello di proporlo su larga scala. Grazie alla reggenza ottenuta quest’anno all’Omnicomprensivo Nicola Scarano di Trivento, saranno coinvolti anche i ragazzi della secondaria di secondo grado, ma sono già tante le scuole che chiedono di entrare in rete per poter esportare questo modello.

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