La beef continua: Baby Gang e Simba registrano una diss-track a San Siro
Baby Gang e Simba La Rue sono stati avvistati girare un videoclip nella zona di Rondo
Errata corrige: il dissing tra Simba La Rue, Baby Gang e Rondo Da Sosa non si è risolto nell’annuncio del nuovo album di quest’ultimo. A quanto pare, nonostante a parole tutti e tre si reputino superiori rispetto alla situazione, sono in realtà piuttosto permalosi e non riescono a fare finta di niente di fronte alle provocazioni.
Dopo lo scambio di insulti e minacce sui social, ieri sera Baby Gang ha registrato una diss-track a Milano, in zona San Siro (quella di Rondo) e l’ha inviata al rivale. Da Sosa ha risposto alla traccia con un post in cui si è detto deluso del dissing e infastidito dall’intromissione di Baby Gang nella sua faida con Simba (ma non era stato lui a pubblicare la foto nella stazione di Lecco?), poi ha ribadito che il suo unico desiderio è di sfidare Simba La Rue su un ring, à la Jake Paul vs Mike Tyson, “da uomini”. Si è così convinto che quella possa essere effettivamente una soluzione che ha taggato Netflix e DAZN sul post di una locandina che pubblicizza lo scontro, commentando “soldi in palio”.
Il discorso boxe è stato completamente ignorato dagli altri due, nelle cui stories è comparso il filmato di un drone che sorvola il balcone di un palazzo con uno stendino su cui asciuga una pila di vestiti sospettosamente monocromatici, con la scritta “Puoi abitare anche nell’ultimo grattacielo di Dubai, ma i nostri uccellini volanti ci dicono sempre dove ti nascondi”.
Baby Gang ha poi dedicato un’altra storia alla faccenda in cui afferma con toni paternalistici la superiorità del suo gruppo rispetto al rivale e si dice “per la pace”, ma la storia successiva smentisce il messaggio in quanto lo invita ad uno scontro diretto: “dimmi solo quando e dove”.
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Tra tutti gli aspetti che il rap italiano avrebbe potuto ereditare da quello americano, questo tipo di faida che si svolge più sui social che su una base ma che minaccia di finire in strada è forse quello meno desiderabile. Il dissing dell’anno, quello tra Kendrick Lamar e Drake, ha portato milioni di ascolti a entrambi, ha fatto parlare di loro e ha assicurato il Super Bowl al vincitore, senza che nessuno si sia effettivamente fatto niente. I veri big del game, quelli che avrebbe senso imitare, hanno scelto l’astuzia (e i soldi) sull’orgoglio.