Che cosa ci fanno gli amici della Curva a Sanremo?
La vicinanza di Fedez e Emis Killa a Lucci&Co. fa riflettere sulla loro legittima presenza a Sanremo
Non è solo Tony Effe il cattivo di Sanremo. Alla settanticinquesima edizione del Festival parteciperanno anche Fedez e Emis Killa, colleghi e amici di vecchia data. Quello che stona, oltre a certi testi discutibili, come segnala il Codacons, è la loro vicinanza agli ambienti criminali identificati nell’inchiesta “Due curve” e personificati nella figura di Luca Lucci.
Prima del suo arresto, il legame tra Fedez e Lucci andava ben oltre il “rapporto umano”, come l’ha descritto il rapper tentando una goffa difesa nel freestyle a Real Talk. Tra i due c’erano in ballo almeno un paio di questioni d’affari, dalla distribuzione della Boem (bibita di Fedez e Lazza) a San Siro al negozio di tatuaggi da aprire dietro il Duomo. E qui entra in scena il collega di Federico, Emis Killa, coproprietario di un negozio della catena Italian Ink, de facto di proprietà di Lucci, di cui il negozio di Fedez sarebbe stato una nuova sede. Né Federico Lucia né Emiliano Giambelli sono stati accusati, ma dalle indagini la loro vicinanza all’ambiente criminale risulta evidente.
Non solo, ma per gli inquirenti Emis Killa e gli ultras violenti condividerebbero la stessa “mentalità”, visibile perfino nell’abbigliamento attraverso i “continui richiami a simboli e denominazioni riconducibili ai concetti di forza, di violenza, di sopraffazione, che pertanto vanno al di là del semplice sostegno ed incitamento” ai compagni tifosi. Per le autorità, questi simboli avrebbero “l’evidente scopo di affermare la superiorità del gruppo rispetto agli altri, siano essi sostenitori della loro stessa squadra o gruppi ultras al seguito di altre compagini”. Ma il punto che più fa sorgere dubbi riguardo alla partecipazione di Emis a Sanremo riguarda il fatto per cui sarebbe “perfettamente a conoscenza di molti eventi che caratterizzano la vita dell’organizzazione criminale”.
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Emis e Fedez sanno. Sanno cosa fanno i loro amici ultras quando non sono con loro in Costa Smeralda a fare il bagno in piscina. Non importa se partecipano attivamente ai loro crimini: da anni il Festival di Sanremo si presenta non solo come una competizione canora ma anche come esempio di moralità. Alcuni artisti sono stati scartati dalla scaletta perché rischiavano di sporcare l’immagine dell’Ariston (prendete Sfera Ebbasta), altri sono stati redarguiti per aver affrontato tematiche pericolose (Ghali) e se Geolier l’anno scorso non ha vinto è perché non doveva vincere. Quindi, almeno per coerenza, l’invito a Fedez e Emis Killa non avrebbe mai dovuto essere stato consegnato.