Abusi su una ragazzina di 13 anni, insieme a Diddy c’era Jay-Z
Jay-Z è stato incluso nella denuncia presentata da Tony Buzbee
Tony Buzbee si è preso una bella gatta da pelare. Oltre centoventi denunce contro uno degli uomini più potenti e temuti d’America, comprese accuse di abusi su minorenni, è materiale sufficiente per togliere il sonno ai più. Ma per l’eroe del Diddygate, il Saul Goodman di Houston, evidentemente non era abbastanza perché ha deciso di inimicarsi un altro colosso dell’industria musicale USA: Jay-Z.
E non l’ha incluso in una causa qualunque, ma in quella che forse è la più grave di tutte, dato che riguarda una vittima che all’epoca dei fatti avrebbe avuto solo 13 anni. La donna, che aveva originariamente citato in giudizio solo Diddy, ha modificato il documento facendo il nome anche del marito di Beyoncé. Per chi non ricordasse la vicenda, nel 2000 l’allora tredicenne anonima era finita a uno dei party di Puff dopo gli MTV Video Music Awards.
Aveva firmato un accordo di riservatezza e si era unita ai festeggiamenti, ma dopo aver bevuto un drink si era sentita stordita e aveva cercato una stanza per riprendersi. Mentre era nella stanza era arrivato Diddy e si era consumata la violenza mentre due celebrità, un uomo e una donna, erano rimasti ad assistere. Quello che cambia adesso è che a quanto pare la “celebrità maschile” non aveva solo guardato ma aveva partecipato attivamente allo stupro e non sarebbe stato altri che Jay-Z.
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Sean Carter non si è lasciato intimidire dalle accuse e ha espresso i suoi dubbi riguardo al valore di Tony Buzbee come avvocato, definendo la denuncia come mero “ricatto”. “Queste accuse sono così gravi nella loro natura”, ha dichiarato, “che vi esorto a sporgere denuncia penale, non civile”. Questa è la prima volta che il nome di Jay-Z compare esplicitamente in relazione a Diddy e alle sue feste, sebbene le voci sulla sua presenza ai freak offs abbia cominciato a girare da prima dell’arresto del magnate. E naturalmente tutti si sono fatti un’idea su chi potesse essere la “celebrità femminile” che ha assistito alla violenza, insinuando che i coniugi Carter non condividano solo i concerti…