Drake vs UMG e Spotify, nessun vincitore: ritirate le accuse
Il team legale di Drake ha risolto la questione con un accordo privato con le aziende
Tanto rumore per nulla. Questo è stata la petizione di Drake contro Universal Music Group e Spotify con l’accusa di aver gonfiato gli ascolti di “Not Like Us”. La saga è cominciata lo scorso novembre e benché minacciasse di protrarsi per molti mesi a venire, si è risolta ieri: Drizzy ha ritirato le accuse.
Drake ha ritirato la petizione contro UMG e Spotify il 14 gennaio: il rapper e il suo team legale si sono incontrati con le multinazionali in giornata e hanno risolto la questione con un accordo privato. Tuttavia in autunno erano state presentate due petizioni: una nello stato di New York, quella ritirata ieri, e una in Texas che, almeno finora, risulta ancora valida.
L’archiviazione delle accuse rappresenta in realtà una piccola sconfitta per tutti i musicisti “onesti lavoratori” che ogni giorno sono svantaggiati dai sistemi di diffusione musicale, dalle strategie delle grandi case discografiche al funzionamento dell’algoritmo -il fatto che Sabrina Carpenter abbia iniziato a cantare l’altro ieri e sia già candidata ai Grammy la dice lunga sull’influenza dell’algoritmo di Spotify e non solo sulla carriera degli artisti.
Comunque sia, per molti Drake non avrebbe avuto effettivamente le prove che inizialmente sosteneva di avere e per questo avrebbe preferito ritirare le accuse. Un’altra ipotesi è che, al contrario, UMG e Spotify abbiano chiuso in fretta la questione, pagando il silenzio di OVO, per salvare la faccia.
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Qualunque sia la verità, forse non si saprà mai. In ogni caso, fino all’ultimo Spotify si è difesa dalle accuse di Drake, negando ogni insinuazione: “L’intero presupposto della richiesta di indagine del ricorrente nei confronti di Spotify è falso,” ha dichiarato la società. “Spotify e UMG non hanno mai avuto un simile accordo”, ossia una strategia per incrementare artificialmente gli ascolti, come pratiche di payola o circolazione sui social libera da copyright.