Keefe D continua a dichiararsi innocente per l’omicidio di Tupac 

L’omicidio di Tupac Shakur continua a essere avvolto nel mistero, ma c’è un nome che ormai è al centro di tutto: Keefe D, all’anagrafe Duane Davis. Arrestato nel settembre 2023 con l’accusa di aver orchestrato l’agguato che nel 1996 ha messo fine alla vita di 2Pac, Keefe D si trova attualmente detenuto nel Clark County Detention Center di Las Vegas.

Dopo mesi di silenzio, ha deciso di rompere il ghiaccio con la sua prima intervista televisiva dall’arresto, trasmessa giovedì 6 marzo su Good Morning America della ABC. Il messaggio è chiaro: è innocente. “Ho fatto tutto quello che mi hanno chiesto”, afferma Keefe nell’intervista, “Ho cambiato amici, ho smesso di vendere droga. Ho lasciato tutto. Dovrei essere là fuori a godermi la vecchiaia, guardando le partite di football e basket dei miei nipoti. A godermi la vita con i miei figli… Io non l’ho fatto. Non hanno niente. E lo sanno. Non hanno un’arma, non hanno un’auto, non hanno Keefe D. Niente di niente”.

Nonostante le sue dichiarazioni, il processo prosegue. Il team legale dell’ex membro dei Crips è riuscito a ottenere un rinvio e la data ufficiale è fissata per il 9 febbraio 2026. L’accusa sostiene che Keefe sia stato il mandante dell’omicidio di 2Pac, avvenuto sulla Strip di Las Vegas nel 1996. Ma lui respinge ogni accusa, dichiarando di essere stato a centinaia di chilometri di distanza la notte della sparatoria e di avere “20 o 30 persone” pronte a testimoniare a suo favore.

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C’è però un grosso problema: le sue dichiarazioni passate lo inchiodano. Negli anni, infatti, Keefe avrebbe contrattato con le autorità per ottenere l’immunità in cambio di informazioni sull’omicidio. Ma al momento dell’arresto, non c’è stato nessun accordo che lo proteggesse, né gli è stata concessa la libertà su cauzione.