A tu per tu con i Dear Jack
L'8 giugno esce il loro nuovo disco: sono passati in redazione a parlarcene
“Non è un caso se…” esce l’8 giugno, come vi state sentendo in questo periodo a ridosso dell’uscita, dopo due anni di ricerca musicale e introspettiva?
Questo è un momento attesissimo! È vero noi siamo stati quasi due anni, non a riflettere, ma a fare, scrivere, a confrontarci con noi stessi e a evolverci: da un anno è nata una collaborazione artistica e un’amicizia con Federico Zampaglione. Chiaro è che quando esce il pezzo e c’è possibilità di confronto, la possibilità di esibirsi sul palco: non solo le nostre sensazioni rispetto al pubblico, ma anche le nostre sensazioni stando sul palco! Siamo molto contenti: con i pezzi nuovi che faremo ascoltare (“Non è un caso se l’amore è complicato” si sta già ascoltando) ci mostriamo sotto una veste un pochino più adulta; non troppo, ma un po’ sì. Questo disco contiene in sé una raccolta: sette pezzi del nostro passato al quale siamo affezionati e per noi questo è un gesto importante perché c’è stato un grande cambiamento all’interno del gruppo e questa cosa può essere letta sotto diversi aspetti. Qualcuno può temere che ci dimentichiamo del nostro passato, invece noi ribadiamo che il nostro passato è la nostra storia, che vorremo portarci sempre con noi e uno dei modi è proprio questo.
Anche perché il cambiamento, per evolversi, è necessario…
Rivedere il passato in visione di un futuro verso il quale avviarsi, esatto.
A proposito di “Non è un caso se l’amore è complicato” e della collaborazione con Zampaglione: com’è nata e come si è sviluppata?
Le sensazioni sin da subito sono state belle, anche perché Federico è un tipo molto diretto, schietto, impulsivo, quindi dalle prime volte che abbiamo avuto l’opportunità di lavorare insieme lui ci ha coinvolti da subito, ci ha invitati a casa sua, abbiamo bevuto, mangiato, suonato (ovviamente!). Da subito c’è stato un rapporto veramente schietto: ognuno diceva veramente come la pensava sia sul brano che sugli arrangiamenti, che sul tipo di lavoro che secondo noi andava fatto. Quando lui ci ha proposto “Non è un caso se l’amore è complicato” noi abbiamo detto che ci piaceva perché ci aveva colpiti, però non ci siamo vergognati a dire che per noi c’erano delle cose che potevano essere rese più “nostre”. È stato proprio bello lavorare insieme e l’esperienza in studio con una persona della sua esperienza è una cosa che ti porti per sempre con te!
A proposito di cambiamenti e di dimensione live di cui parlavamo prima: adesso ci sono due date e poi ci sono gli instore… cosa vi aspettate che succederà e com’è la vostra relazione con i fan?
Innanzitutto noi non ci aspettiamo niente: negli ultimi anni ci sono successe cose che non avremmo mai immaginato, quindi non aspettarsi nulla è un modo per essere pronti a tutto. C’è da dire che noi siamo usciti, abbiamo fatto dei live immediatamente, ci hanno ospitato sul palco i Le Vibrazioni: un’emozione bellissima! Allo stesso tempo è molto bello stare sul palco e ritrovare sotto al palco delle persone a cui siamo affezionati perché in cinque anni li abbiamo visti crescere! È bellissimo che continuino a esserci così tante facce amiche: è un grande orgoglio per noi!
Per quanto riguarda il rapporto con i fan avevo promesso di chiarire questa cosa: il nostro rapporto con loro è talmente stretto che, quando abbiamo dato l’annuncio del nuovo disco, chiunque si sarebbe aspettato un disco con 15 inediti, alcuni sono rimasti spiazzati e ci hanno scritto. Io in primis (Riccardo, ndr.) ho risposto a qualche messaggio perché è un rapporto talmente stretto che è una cosa che va fatta: la “strategia” dei Dear Jack è quello di non dimenticare mai cosa è accaduto in questi anni, anzi, mettere bene in chiaro chi siamo e farlo anche con i brani che abbiamo fatto nel passato. Ovviamente in questi due anni abbiamo scritto tanto e i pezzi sono lì, pronti per essere fatti ascoltare, però questa prima è la nostra idea: quando sarà il momento giusto non vediamo l’ora di far sentire quello che abbiamo fatto.
Sogni nel cassetto (insieme alle canzoni già pronte) per il futuro a breve termine?
Lorenzo: Live, live, live: stare sul palco il più possibile, noi siamo pronti a tutto! Non abbiamo bisogno di avere un palco preciso, una situazione tecnicamente strutturata alla perfezione perché noi saliamo sul palco e suoniamo in qualsiasi circostanza! Non so, ultimamente ne parliamo spesso, l’idea di una qualche collaborazione artistica potrebbe essere interessante!
Riccardo: L’altro giorno ha chiamato Sting… però non ho risposto!