Cover targate USA!
Dalla Florida con furore, tre fratelli sono riusciti a conquistare milioni di fan in tutto il mondo con il loro inconfondibile stile. Nel tour europeo hanno toccato Milano, e non potevamo non esserci!
Salumeria della Musica, Milano. Finalmente riesco a vedere live una delle band che ha scandito il ritmo dei miei ultimi mesi: i Boyce Avenue. Forse a molti di voi non dicono nulla, lo so. Famosi più che altro grazie alle meravigliose cover acustiche di canzoni come Good Riddance dei Green Day, Shadow of the day dei Linkin Park, Keep Holding on di Avril Lavigne, Slide dei Goo Goo Dolls e tantissime altre, sanno stupire in maniera incredibile anche quando si tratta di loro canzoni originali, come le bellissime Find Me, On My Way, Every Breathe e Change Your Mind (che vi consiglio caldamente di andarvi a cercare sul tubo...).
Una volta dentro al locale l'atmosfera comincia a scaldarsi: non siamo moltissimi (del resto non sono noti al grande pubblico... ancora! Ricordatevi che Zai.net ve ne ha parlato prima di tutti!) ma l'attesa è trepidante e, quando sul palco sale Ryan Cabrera (altro cantante molto famoso in America e praticamente sconosciuto qui da noi da tenere sott'occhio!), finalmente raggiungiamo i ragazzi nel camerino, dove partiamo con le domande.
Come avete iniziato a postare video su Youtube e come vi è venuta in mente l'idea di mettere online le vostre cover?
Alejandro: «Inizialmente avevamo solo Myspace, poi ci siamo resi conto della direzione che stava prendendo l'attenzione della gente in rete e così abbiamo cominciato a fare delle performance acustiche unendo alla musica anche le doti di montaggio di Fabian postandole su Youtube. Penso che la prima cover che abbiamo fatto sia stata una canzone dei Goo Goo Dolls, visto che sono il mio gruppo preferito...».
In che modo nascono le vostre canzoni?
Alejandro: «Io inizio con la musica, poi mi lascio un po’ trasportare da qualsiasi cosa mi venga in mente per il testo. Qualsiasi cosa io provi, qualsiasi cosa stia passando in quel momento, qualsiasi umore possa trasmettere la musica. Bisogna poi adattare, ovviamente, il messaggio ed ecco che viene fuori la canzone».
Come scegliete le canzoni da adattare?
Alejandro: «Si tratta di una serie di fattori combinati che ci spingono in una direzione o in un’altra. A volte può essere una canzone che ascoltiamo alla radio, che è popolare e allo stesso tempo ci prende in qualche modo particolare. Altre volte, invece, può essere una delle nostre canzoni preferite magari non molto conosciuta... Il bello sta proprio qui! Ad esempio, quando abbiamo fatto Everything you want dei Vertical Horizon (se non la conoscete colmate questa lacuna e lasciatevi trasportare, ndr) è stato qualcosa di stranissimo perché è la nostra canzone preferita di sempre ed è una sfida poter fare la versione acustica di una canzone che di acustico non ha nulla!».
Anche la vostra versione di Teenager Dream è nata così, quindi? È particolare il fatto che sia cantata dal punto di vista maschile, come in risposta alla versione di Katy Perry...
Alejandro: «Sì, assolutamente... ho dovuto cambiare qui e là qualcosa perché altrimenti non sarebbe stato molto “normale” per me cantare il pezzo dedicato ad un ragazzo, diciamo!».
Com'è vivere questo sogno lavorando con i vostri fratelli? Aiuta essere una famiglia oppure no?
Alejandro: «Assolutamente sì, aiuta. Qualche volta, guardando i dvd e i “dietro le quinte” delle altre band ti accorgi di quanto sia dura la convivenza, specie magari i primi giorni... oppure quando non è proprio un bel momento e cerchi di fare del tuo meglio, devi essere forte e particolarmente in gamba per riuscire a condividere con gli altri, siano anche ottimi amici, tutto quello che una giornata può portare nella tua vita. Tra fratelli è tutta un'altra storia, ovviamente! Certo, anche per noi delle volte può diventare quasi insopportabile la convivenza, ma l'essere una famiglia aiuta in maniera incredibile».
Daniel: «Assolutamente! Anche quando senti che ti manca la tua famiglia, quando sai che sei lontano da loro e sai che ci tornerai dopo mesi... alla fine una parte della tua famiglia è con te e quando torni a casa è come se in fondo non fossi veramente andato via per così tanto tempo. Certo, poi è ovvio che ci sono dei momenti in cui ognuno ha bisogno dei propri spazi e ci manteniamo ad una certa distanza».
Il divertimento sulle note delle cover di Dynamite, Disturbia o Lovestoned e l'emozione di sentire cantare live una delle canzoni più belle mai scritte, ovvero la loro versione di Teenager Dream di Katy Perry, sono qualcosa che ancora adesso non riesco a descrivere a parole. Qualcosa che si può percepire solo vivendolo e che vi invito a non lasciarvi sfuggire la prossima volta che i Boyce torneranno nel nostro Paese. Non dite che non vi avevo avvertito!