Musica

Alla conquista dello Stivale

03 febbraio 2012di Paolo Nataloni

Gruppo romano che vanta una partecipazione all’ultimo concerto del Primo Maggio, con due dischi all’attivo, i Rebecca stanno ultimando il loro ultimo album, Dorian, prodotto dall’etichetta Blond Records.
Abbiamo incontrato Marco Zanni, chitarrista solista del gruppo, e Francesco Bejor, voce, dopo un’esibizione e non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per conoscerli meglio.
È ormai qualche anno che sentiamo parlare di voi: quando e come è nata questa magica storia?
Marco: «La nostra storia inizia nel 2005, quando ho cominciato a registrare quella che poi è diventata Dal Nulla, la nostra prima canzone».
Come è organizzato il gruppo? Chi scrive i testi, chi compone le parti strumentali?
Marco: «Io ho il compito di creare le melodie, gli arrangiamenti e tutto ciò che concerne la struttura delle canzoni; invio le bozze a Francesco che ci costruisce sopra le linee vocali e il testo».
Francesco: «Sia la melodia che le tematiche non sono di stampo rock tradizionale, che prevede testi piuttosto semplici ed orecchiabili. Noi cerchiamo di fare esattamente il contrario per creare una contrapposizione tra la libertà del rock e la complessità delle linee vocali».
A marzo uscirà il vostro nuovo album, Dorian. Quanto del precedente album c’è in questo nuovo lavoro?
Marco: «Con Dorian raggiungiamo una maturità che sinceramente non mi sarei aspettato.
Rispetto ad Un’altra storia, in questo album tocchiamo nuove sonorità, senza però perdere la vena blues e a tratti metal che ci ha sempre contraddistinto».
Avete partecipato al concerto del Primo Maggio: come è stata questa esperienza?
Francesco: «Beh, il concerto del Primo Maggio è uno dei più importanti ed è stata un’emozione incredibile poter suonare su quel palco».
Siamo tutti in attesa di vedervi di nuovo e più spesso dal vivo, siete pronti per un nuovo tour?
Marco: «Nel 2012 abbiamo in programma una cinquantina di date: partiremo ad aprile per terminare a dicembre, esibendoci in locali come l’Alcatraz a Milano e l’Hiroshima a Torino».
Quali gli ingredienti vincenti?
Francesco: «Passione, determinazione, arrendersi mai».

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