Crescere, insieme
Il progetto d’eccellenza del liceo “Aprosio” di Ventimiglia punta sulla peer education, facendo confrontare i ragazzi su tematiche di interesse comune
«È bello poter diventare il punto di riferimento di qualcuno: se hanno un problema scolastico, o anche personale, vengono da noi. Significa che siamo riusciti nel nostro intento». Così Angelo, studente del liceo “Aprosio” di Ventimiglia, commenta la sua partecipazione al progetto di peer education che da qualche anno si svolge nel suo liceo in collaborazione con l’Asl locale.
Il progetto prevede la formazione degli studenti delle terze classi al fine di far acquisire competenze relazionali e comunicative che consentano loro di interagire con i coetanei su tematiche di vario genere. Una volta formati, i peer educators si occupano infatti dell’accoglienza degli studenti al loro primo giorno di scuola, della gestione delle assemblee di classe e, in collaborazione con il personale esperto, approfondiscono temi di interesse adolescenziale, come l’affettività, o il bullismo.
«La peer education è un metodo educativo estremamente utile – racconta Jessica, peer senior al secondo anno di università – tutti siedono in cerchio per evidenziare come ognuno abbia pari dignità di esprimere la propria opinione».
Ed è proprio questo il punto di forza del progetto: tutti si sentono liberi di confrontarsi, e il dialogo è facilitato dal fatto che gli interlocutori sono coetanei, hanno vissuto e vivono le stesse esperienze.
Nel corso di questi anni, il gruppo dei giovani educatori ha collaborato con l’Asl imperiese: i ragazzi vengono assistiti da psicologi che li rendono in grado di sostenere incontri su, ad esempio, il tabagismo, rispondendo a domande, correggendo informazioni sbagliate e dando i giusti consigli. Commenta Angelo: «Credo che la peer sia utile, divertente e funzionale, sia per noi che per le classi in cui interveniamo: lo scorso anno scolastico ci siamo occupati in particolare del servizio “tutoring”, che ci ha permesso di seguire passo passo i nuovi studenti durante l’adattamento ai nuovi ambienti, regole e professori».
E quando gli educatori crescono, diventano peer senior: sono proprio loro a formare i nuovi educatori più giovani, sulla base di quanto hanno appreso dal personale esperto della Asl imperiese.
Spiega Jessica: «Per diventare peer educators abbiamo dovuto affrontare un percorso di formazione: il gruppo originale è stato accompagnato in ogni suo passo dagli psicologi dell’Asl 1 imperiese, il dott. Torre, la dott.sa Martini, la dott.sa Parodi, la dott.sa Magaglio. I ragazzi che oggi fanno parte del gruppo hanno invece seguito un percorso di formazione ideato appositamente per loro da noi peer senior: una vera formazione in stile peer to peer».
I risultati sono positivi per tutti, e non sono mancati gli apprezzamenti per il lavoro svolto dai peer educators, in particolare nel corso dell’open day, in cui i ragazzi dovevano descrivere l’offerta formativa della scuola agli studenti delle terze medie.
«Questa esperienza mi ha cambiato sicuramente in positivo – spiega Angelo – le psicologhe sono diventate mie amiche e si è creato un bellissimo gruppo. Ritengo che questo valga ancora di più perché si è svolto in ambito scolastico».
Conclude Jessica: «Prima di iniziare il progetto non avevo la più pallida idea di cosa fosse la peer education. Ora sono una peer senior, continuo a collaborare offrendo il mio supporto al progetto e sono al secondo anno di psicologia. Questa esperienza mi ha regalato belle emozioni e soddisfazioni, ho scoperto il grande valore del gruppo, sono diventata più consapevole di me e delle mie possibilità, sperimentando quella profonda crescita personale che solo il confronto e il dialogo sanno dare. E poi sono stata davvero felice di poter aiutare gli altri, a mio modo e nel mio piccolo.
Spero che questa avventura continui e, perché no, che questo sia solo l’inizio».
LA SCUOLA NEL PALLONE
Inizierà a fine febbraio il torneo di calcio che vede protagoniste le squadre di otto licei genovesi. «Siamo molto contenti - confessa Carlo Barile, organizzatore del torneo - io e il mio socio Lorenzo Prini per fortuna abbiamo avuto tanto aiuto dai rappresentanti di istituto e dai media partner Kroma Vision e Radio Jeans Colombo, che ci seguiranno per tutta la durata del torneo con interviste, video e foto». Una delle partite attese è il derby tra due licei classici il “D’Oria” e il “Colombo”, desiderosi di portare a casa una vittoria. Oltre queste, sei le scuole che hanno aderito: “Cassini”, “King”, “Marco Polo”, “Fermi”, “Deledda” e “Immacolatine”. «È un torneo che si ripete ogni anno - racconta Carlo Barile - ed è sempre attesissimo sia dai giocatori che dai tifosi che si sono sempre distinti per le scenografie originali. Proprio per questo abbiamo istituito nuovi premi come “miglior tifoseria”, “miglior portiere” e “miglior capocannoniere”». La società che si occupa di organizzare il torneo è Haze, specializzata nell’entertaiment e nella comunicazione. «Noi desideriamo rendere memorabile questo evento che da anni unisce le scuole - spiega Lorenzo Prini - vogliamo che riesca bene e per questo abbiamo creato uno staff che ci sta aiutando». Grande la soddisfazione anche degli istituti: «Non vediamo l’ora di scendere in campo - dicono gli studenti del “Colombo” - per noi quella contro il “D’Oria” è una partita molto sentita e siamo contenti di partecipare al torneo». Non resta dunque che attendere il fischio di inzio.
Federico Brignacca, 17 anni
Il progetto prevede la formazione degli studenti delle terze classi al fine di far acquisire competenze relazionali e comunicative che consentano loro di interagire con i coetanei su tematiche di vario genere. Una volta formati, i peer educators si occupano infatti dell’accoglienza degli studenti al loro primo giorno di scuola, della gestione delle assemblee di classe e, in collaborazione con il personale esperto, approfondiscono temi di interesse adolescenziale, come l’affettività, o il bullismo.
«La peer education è un metodo educativo estremamente utile – racconta Jessica, peer senior al secondo anno di università – tutti siedono in cerchio per evidenziare come ognuno abbia pari dignità di esprimere la propria opinione».
Ed è proprio questo il punto di forza del progetto: tutti si sentono liberi di confrontarsi, e il dialogo è facilitato dal fatto che gli interlocutori sono coetanei, hanno vissuto e vivono le stesse esperienze.
Nel corso di questi anni, il gruppo dei giovani educatori ha collaborato con l’Asl imperiese: i ragazzi vengono assistiti da psicologi che li rendono in grado di sostenere incontri su, ad esempio, il tabagismo, rispondendo a domande, correggendo informazioni sbagliate e dando i giusti consigli. Commenta Angelo: «Credo che la peer sia utile, divertente e funzionale, sia per noi che per le classi in cui interveniamo: lo scorso anno scolastico ci siamo occupati in particolare del servizio “tutoring”, che ci ha permesso di seguire passo passo i nuovi studenti durante l’adattamento ai nuovi ambienti, regole e professori».
E quando gli educatori crescono, diventano peer senior: sono proprio loro a formare i nuovi educatori più giovani, sulla base di quanto hanno appreso dal personale esperto della Asl imperiese.
Spiega Jessica: «Per diventare peer educators abbiamo dovuto affrontare un percorso di formazione: il gruppo originale è stato accompagnato in ogni suo passo dagli psicologi dell’Asl 1 imperiese, il dott. Torre, la dott.sa Martini, la dott.sa Parodi, la dott.sa Magaglio. I ragazzi che oggi fanno parte del gruppo hanno invece seguito un percorso di formazione ideato appositamente per loro da noi peer senior: una vera formazione in stile peer to peer».
I risultati sono positivi per tutti, e non sono mancati gli apprezzamenti per il lavoro svolto dai peer educators, in particolare nel corso dell’open day, in cui i ragazzi dovevano descrivere l’offerta formativa della scuola agli studenti delle terze medie.
«Questa esperienza mi ha cambiato sicuramente in positivo – spiega Angelo – le psicologhe sono diventate mie amiche e si è creato un bellissimo gruppo. Ritengo che questo valga ancora di più perché si è svolto in ambito scolastico».
Conclude Jessica: «Prima di iniziare il progetto non avevo la più pallida idea di cosa fosse la peer education. Ora sono una peer senior, continuo a collaborare offrendo il mio supporto al progetto e sono al secondo anno di psicologia. Questa esperienza mi ha regalato belle emozioni e soddisfazioni, ho scoperto il grande valore del gruppo, sono diventata più consapevole di me e delle mie possibilità, sperimentando quella profonda crescita personale che solo il confronto e il dialogo sanno dare. E poi sono stata davvero felice di poter aiutare gli altri, a mio modo e nel mio piccolo.
Spero che questa avventura continui e, perché no, che questo sia solo l’inizio».
LA SCUOLA NEL PALLONE
Inizierà a fine febbraio il torneo di calcio che vede protagoniste le squadre di otto licei genovesi. «Siamo molto contenti - confessa Carlo Barile, organizzatore del torneo - io e il mio socio Lorenzo Prini per fortuna abbiamo avuto tanto aiuto dai rappresentanti di istituto e dai media partner Kroma Vision e Radio Jeans Colombo, che ci seguiranno per tutta la durata del torneo con interviste, video e foto». Una delle partite attese è il derby tra due licei classici il “D’Oria” e il “Colombo”, desiderosi di portare a casa una vittoria. Oltre queste, sei le scuole che hanno aderito: “Cassini”, “King”, “Marco Polo”, “Fermi”, “Deledda” e “Immacolatine”. «È un torneo che si ripete ogni anno - racconta Carlo Barile - ed è sempre attesissimo sia dai giocatori che dai tifosi che si sono sempre distinti per le scenografie originali. Proprio per questo abbiamo istituito nuovi premi come “miglior tifoseria”, “miglior portiere” e “miglior capocannoniere”». La società che si occupa di organizzare il torneo è Haze, specializzata nell’entertaiment e nella comunicazione. «Noi desideriamo rendere memorabile questo evento che da anni unisce le scuole - spiega Lorenzo Prini - vogliamo che riesca bene e per questo abbiamo creato uno staff che ci sta aiutando». Grande la soddisfazione anche degli istituti: «Non vediamo l’ora di scendere in campo - dicono gli studenti del “Colombo” - per noi quella contro il “D’Oria” è una partita molto sentita e siamo contenti di partecipare al torneo». Non resta dunque che attendere il fischio di inzio.
Federico Brignacca, 17 anni