Scuola

Lo studio a regola d’arte

Dalle discipline più classiche a quelle meno tradizionali, per coniugare la passione con il mondo del lavoro. Ecco come cambia l’offerta formativa delle Accademie di Belle Arti in Liguria

13 febbraio 2014di Redazione
Da Genova
«Il punto di forza della nostra accademia è aver realizzato un’offerta formativa che pensa molto al territorio, per esempio puntando sulla decorazione degli esterni, che è molto importante per la città di Genova». A parlare è il direttore Osvaldo Devoto, che presenta così la sua Accademia Ligustica di Belle Arti, con sede nel capoluogo ligure. Nello specifico, l’istituto offre sette corsi triennali – Decorazione, Grafica, Pittura, Scultura, Didattica dell’arte, Scenografia e Progettazione artistica per l’impresa – e quattro biennali – Decorazione, Pittura, Scultura e Scenografia. Particolare attenzione merita il corso specifico per la Progettazione artistica di impresa, che ha l’obiettivo di fornire metodologie progettuali ed espressive nell’uso degli strumenti della rappresentazione, con particolare riguardo alla comunicazione, al disegno industriale, al design, alla moda.
All’accademia si accede con un esame di ammissione con test di cultura generale, cultura specifica per l’indirizzo di studio, prove pratiche. «Paradossalmente – racconta Devoto – nonostante la crisi abbiamo avuto un aumento delle iscrizioni, distribuito soprattutto nei corsi meno tradizionali». Ma a chi consigliare questo tipo di percorso?
«Provateci se siete interessati all’arte, alla creatività, alla comunicazione – prosegue il direttore – Sono elementi fondamentali per entrare in Accademia; poi, una volta dentro, troverete i percorsi che vi qualificano e valorizzano maggiormente. In sede di selezione, ricordate, ciò che colpisce è la capacità di essere personali: spesso più che ad un disegno canonico, si dà maggiore importanza ad un elaborato che esprima le proprie motivazioni personali, idee e pensieri».

A Sanremo
Nata nel 1997, l’Accademia di Belle Arti di Sanremo, diretta da Pier Luigi Megassini, offre percorsi formativi triennali: da pochi anni all’indirizzo tradizionale di Pittura si sono aggiunti quello di Architettura di interni e design e Grafica e illustrazioni. «Sono tre corsi molto pratici che puntano al saper fare, per essere inseriti più agevolmente nel mondo del lavoro», ci spiega il direttore, il quale, a proposito del punto di forza della sua accademia, sottolinea anche «l’attenzione peculiare che viene data allo studente inteso come persona. Il numero degli iscritti, infatti, non è molto alto, per cui le classi sono piccole, il rapporto è diretto e sotto questo aspetto posso dire che si lavora anche meglio». L’Accademia non ha quindi numero chiuso: l’accesso è comunque mediato da un test d’ammissione per verificare l’attitudine degli studenti. Per uniformare la preparazione degli iscritti, in alcuni casi vengono organizzate anche lezioni propedeutiche preliminari.
Sull’insegnamento più importante che offre la sua scuola, Megassini non ha dubbi: «La nostra è una scuola di crescita, dove i ragazzi imparano a comportarsi già come se fossero nel mondo del lavoro, imparano ad esempio che le regole vanno rispettate, soprattutto cerchiamo di trasmettere l’importanza che ha la consegna dei lavori. Questa serietà, insomma, che poi diventa fondamentale nella professione. Una delle nostre più grandi soddisfazioni? Una ragazza che ha terminato due anni fa e aveva lavorato sul progetto di rinnovamento di un’ala di un ospedale: ora quel progetto è in fase di realizzazione».
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