Musica

Un Diamante tra le note

A The Voice si è fatto apprezzare grazie anche alla guida di J-Ax; ora Dylan Magon affronta il panorama musicale italiano

04 agosto 2014di Chiara Colasanti e Daniele Persichini

A mente fredda, voltandoti indietro adesso, quali sono le prime immagini che ti vengono in mente ripensando a The Voice e cosa ti porti dietro di questa esperienza?
La prima cosa che mi viene in mente è la blind audition: il momento in cui J-Ax preme il pulsante, si gira verso di me e io faccio quell'urlo quasi diabolico. Mi ricordo anche dell'esibizione in cui ho cantato “Past Time Paradise”, dove sbagliai la strofa rap e ci fu il cazziatone di Ax. Dall'esperienza di The Voice mi porto dietro prima di tutto tantissime belle emozioni; l'occasione che mi ha dato per far sì che la mia passione possa diventare un lavoro (e ci stiamo lavorando, appunto!) e tantissime belle amicizie: dai concorrenti (come Valerio Jovine) allo stesso Ax, o Steve Luchi, che era il mio vocal coach e oggi è il mio produttore artistico.

A proposito di questo, come è stato incidere il tuo primo ep? C'è qualche aneddoto o curiosità che vuoi raccontarci a proposito della registrazione?
È stato bello registrare questo mio primo ep: diciamo che abbiamo accelerato i tempi, ma è uscito un bel prodotto che mi rappresenta abbastanza.

Tre parole per definirlo?
Colorato perché ho cercato di mettere più sfumature possibili; pieno di amore, perché è sempre il mio primo ep nella discografia italiana e ci ho messo più amore possibile perché più amore metti nelle tue canzoni, più amore arriva al pubblico (o almeno io la penso così!) e penso sia anche bello!

Le tue fonti di ispirazione? E se andassimo a curiosare nel tuo iPod quali sarebbero le tracce più ascoltate?
Ascolto moltissima musica americana, ma ascolto parecchi generi! Sono innamorato di Whitney Houston, Stevie Wonder, Michael Jackson, che è immenso... di artisti r'n'b moderni ascolto molto Ne-Yo, Chris Brown... Della scena rap italiana ascolto moltissimo Ax, i Dogo, Emis Killa, Marracash, Johnny Marsiglia... C'è spazio poi anche per Giorgia e Baroni, fuori dal giro hip hop...
Io canto e rappo, quindi parlo di due tipi di ispirazione: all'inizio, quando ho cominciato ad ascoltare rap italiano, feci uno o due anni in cui mi sono trattenuto dallo scrivere per paura di fare baggianate e ho ascoltato tanto cercando di capire la funzione del rap game. Adesso scrivo e cerco di tenere una linea mia; parlando del canto mi ispiro a cantanti come Michael Jackson (non me ne voglia!) e altri cantanti blues r'n'b.

C'è una domanda che nessuno ti fa durante le interviste ma che vorresti sentirti chiedere per parlare di qualcosa che ti sta a cuore? Insomma, fatti una domanda e datti una risposta, come direbbe Marzullo!
Ah, fantastico, quindi devo avere una doppia personalità in questo momento!
Ciao Dylan, come ti senti in questo momento, che sei appena approdato nel mercato italiano?
Ciao giornalista, grazie! Mi sento molto felice in questo momento e mi vesto di verde ogni giorno perché spero che la mia carriera nel panorama musicale italiano continui!

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