L’Arrivederci di Elisa -Roma ha fatto da cornice all’ultima tappa de “L’Anima Vola in the Clubs”: un live coinvolgente ma anche rock a stretto contatto con il pubblico e i suoi due ospiti, Jack Savor
Dopo uno strano e interessante giro europeo nei club più importanti, la musica di Elisa non poteva non terminare il suo viaggio nella capitale. La tredicesima e ultima tappa del tour “L’Anima Vola in the Clubs” ha avuto come cornice l’atmosfera dell’Atlantico di Roma.
La scritta “Elisa sei meglio della carbonara” sul cartellone dei suoi fans romani è presente per tutto il concerto: più di due ore di musica che spaziano dai pezzi internazionali a quelli dell’ultimo album italiano con una vocazione ancora più rock.
Dopo aver vissuto “L’anima vola” prima nei palazzetti e poi nelle grandi arene estive, Elisa ha intrapreso un tour nell’intimità dei locali doveva agli inizi di carriera si doveva esibire a stretto contatto con il suo pubblico.
Londra, Zurigo, Milano, Bruxelles, Stoccarda, Madrid e Parigi: queste sono solo alcune delle tappe europee dove Elisa ha presentato L'anima vola - Deluxe Edition, la versione espansa (con tre inediti, un dvd e ospiti importanti) del disco omonimo uscito a ottobre.
Senza scenografie e coreografie ingombranti, quello di Elisa è uno show semplice, lineare ed essenziale che ci riporta in una dimensione piena di musica e vuota di tutto il resto.
Ed è proprio questo lo scopo principale del suo viaggio musicale nei club: la cantante friulana aveva bisogno del calore del suo pubblico, di salutarlo prima di tornare a scrivere e comporre un nuovo album.
La scaletta prevede oltre venti canzoni: inizia con una versione soft di “Fairy girl”, continuando con “Lontano da qui”, “Pagina bianca” e il simbolo dell’ultimo album “L’Anima Vola”. Ci sono i grandi classici inglesi come “Labyrinth”, “Broken”, “Dancing”, “Together” e “Stay”.
Elisa sta portando avanti un progetto che le sta molto a cuore ovvero l’idea di costruire uno “spazio sociale” aperto al pubblico e ai giovani musicisti della sua città (nel Friuli Venezia Giulia) e molti giovani li fa cantare anche sul suo palco. Infatti, durante il concerto di Roma, ha dato molto spazio a due giovani talenti: Jack Savoretti ed Andrea Faustini.
Il primo, trentenne artista inglese di origini italiane, rappresenta ormai una certezza nell'universo del folk rock europeo e si è costruito una solida reputazione partecipando ai più importanti festival continentali e viaggiando in tour per il mondo. Ha aperto il concerto con i brani del suo ultimo album dal titolo “After the Storm” e ha duettato con Elisa in uno dei pezzi storici di Juff Buckley.
Il secondo, dopo aver portato la canzone italiana nel talent americano X Factor e riscosso un notevole consenso, sale sul palco insieme ad Elisa ed incanta tutti con la sua strepitosa voce e una versione strumentale di (Sittin' on) the Dock of the Bay di Otis Redding.
Arriva anche il momento delle richieste: le luci illuminano il pubblico e inizia il rituale della lettura dei cartelloni dei fans presenti all’Atlantico ma soprattutto una piccola “maratona” di canzoni richieste proprio dal suo pubblico. Elisa si diverte ad accontentare tutti, proponendo almeno una strofa di ogni canzone domandata, da “The window” a “Swan” fino a “1979” degli Smashing Pumpkins e “Redemption song” di Bob Marley.
Non poteva non esserci il bis con “It is what it is” e “Cure me”, un abbraccio finale al suo pubblico ma assicura che questo è solo un arrivederci.