A tu per tu con “Le Scimmie Astronauta”!
Michele Giustolisi, Giorgio Falsaperna e Luca Bajardi sono i tre artisti dietro al progetto musicale indipendente “Le Scimmie Astronauta”.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro per conoscerli meglio e farci trasportare nella loro dimensione artistica, decisamente “Rock'n'Roll”, come il loro singolo.
- Come nascono le vostre canzoni? Qual è il processo creativo che c'è dietro?
Le canzoni del disco sono state scritte in maniera molto diversa tra loro. Alcune sono state concepite insieme in studio, come “Ciupa” o “Telegiornale”, altre sono canzoni di Giorgio che abbiamo riarrangiato insieme in chiave elettronica come “China Town” o “Rock’n’ Roll”. Altre come “Stalker”, capostipite del disco, nate da una base musicale composta da Michele su cui Giorgio ha aggiunto la parte vocale. C’è anche un brano interamente scritto e cantato da Michele “Barca di carta”.
- L’esperienza più elettrizzante vissuta fino ad oggi come band?
L’esperienza in assoluto più elettrizzante è stata conoscere Steve Lyon dopo pochi mesi dalle prime nostre apparizioni in pubblico e iniziare con lui il percorso che ha portato alla realizzazione dl questo primo disco. Abbiamo imparato molte cose da lui divertendoci tantissimo.
- C'è un verso di una vostra canzone in cui vi riconoscete maggiormente e perché?
La frase in cui ci rispecchiamo di più è “Vivrò come se non ci fosse un domani”, che è l’approccio che secondo noi oggi hanno tutti alla vita. A questo aggiungeremmo che sarebbe anche più divertente vivere come se fosse il primo giorno e non l’ultimo, giusto per precisare il nostro punto di vista.
- Quali sono i vostri punti di riferimento artistici, magari non solo a livello musicale, ma più generale?
Alcuni dei nostri riferimenti artistici sono sicuramente Duchamp, Warhol, Fellini, Cronenberg. Nella musica preferiamo tutte le band ai musicisti che hanno saputo sempre andare avanti con passione e reinventandosi nel tempo.