Quattro domande ad Amara!
AMARA, al secolo Erika Mineo, nasce a Prato il 14 giugno 1984. Amara è la voce della gente, una cantautrice che racconta di proprio pugno la vita di tutti i giorni. Negli anni, Amara vince per ben 4 volte il concorso Area Sanremo, nelle edizioni 2008, 2009, 2010 e 2011.
Nel settembre 2009 si esibisce con il suo brano “Sarò musica” nel corso della manifestazione Palco D’Autore, rassegna genovese curata da Pepi Morgia. Successivamente, il 25 luglio 2010, Amara vince il Premio Lunezia nella sezione Nuove Proposte, e ha così l’onore di aprire la rassegna a cui hanno partecipato artisti del calibro di Andrea Bocelli, Charles Aznavour, Vinicio Capossela, Patty Pravo e molti altri. Un anno dopo, nel 2011, in seguito alla vittoria di un festival dedicato ai cantautori, Mogol le conferisce una borsa di studio presso il CET. Il 22 luglio 2012 viene pubblicato “Maledetta me”, il suo primo singolo, che entra nella top 40 dei brani italiani più trasmessi dalle radio. A settembre dello stesso anno, il brano viene scelto da MTV New Generation, il progetto di MTV volto a promuovere le migliori produzioni degli artisti emergenti.
Dopo quest'esperienza, l'artista toscana decide di lasciare la musica per due anni, periodo nel quale sceglie di indirizzare il proprio interesse verso una ricerca spirituale e una maggiore cono- scenza della propria identità. Il 4 dicembre 2014 vince per la quinta volta Area Sanremo e viene scelta da Carlo Conti per partecipare al Festival di Sanremo 2015 nella categoria Nuove Proposte con il brano “Credo”. Il brano sarà contenuto nel suo album d’esordio “Donna Libera” prodotto da Carlo Avarello per l’etichetta Isola degli Artisti e distribuito da Believe Digital.
Come hai vissuto l'esperienza sanremese? Come è nata “Credo”?
Il Festival è stato proprio un luna park: l'ho vissuto come una bambina, era tutto una meraviglia, una giostra bellissima! “Credo” è nata in un momento in cui ho sentito l'esigenza di sottolineare a me che il credo primordiale della vita sono cose semplici.
C'è qualche aneddoto che puoi raccontarci del periodo di registrazione di “Donna Libera”?
“Credo” è il diario di Amara; il disco è un diario che c'è da cinque anni: tanto ci è voluto per chiuderlo e per farlo uscire perché era un progetto dove è stata focalizzata tanta attenzione, per cui è stato fatto tanto lavoro. Questa grande attesa ci ha permesso di togliere, aggiungere e finalizzare il tutto. Aneddoti particolari... ogni pezzo ha un mondo musicale a sé! Ci sono dei testi profondi, c'è il testo ironico... insomma, il mood si alterna un po', così come nella vita, no? “Ho Una Vita Nuova” è l'ultimo pezzo che ho scritto perché, quando mi hanno detto che avrei partecipato al Festival, mi sono accorta che avevo una vita nuova e quindi l'ho scritta!
Qual è il tuo processo di scrittura?
Il mio processo di scrittura cambia sempre: a volte escono le parole, a volte esce la melodia; spesso la melodia mi trasporta e dopo nascono le parole... però sono sempre momenti in cui ho l'esigenza di dirmi qualcosa!
In questo momento c'è una traccia in cui ti rispecchi maggiormente delle tue o sono tutte sfaccettature di un unico, vasto caleidoscopio?
“Credo” in assoluto è la canzone in cui mi rispecchio per quello che riguarda anche il mio livello di consapevolezza, quella consapevolezza che è luce! Però... si dice sempre che i figli sono tutti uguali, no?
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