Intervista a Beth Hart
Cosa ci puoi dire a proposito di “Better Than Home” e cosa significa per te questo nuovo album?
Questo album significa così tanto per me! È stata una esperienza davvero impegnativa, al punto che sono uscita un po' fuori di testa e ho avuto anche un crollo durante la produzione: i produttori mi hanno davvero sfidata ad andare a scavare più a fondo che mai e portare in superficie tutti i miei sentimenti a proposito della vita, della famiglia, degli amici, della musica, di Dio, della salute, andando a coprire così più o meno tutto quello che significa per me essere viva e cosa mi spaventa, cosa ho affrontato e cosa mi ha aiutata durante i momenti difficili che ho vissuto! Quest'album è veramente autobiografico ma penso che a livello musicale, lungo tutto l'album si possa sentire del soul, del cantautorato, anche del rock, seppur non tantissimo... e non del blues! Per quel che riguarda i testi penso che sia la parte più importante dell'album: ci sono tante storie!
Com'è il tuo rapporto con i fan europei in giro per l'Europa? C'è qualche differenza tra l'Europa e gli Stati Uniti quando sei sul palco?
Amo l'Europa! Tutti gli americani, almeno una volta nella vita hanno detto “Voglio andare in Europa!”: per me, quando ero una bimba, l'attesa era davvero insopportabile! Sono così grata adesso che posso andare parecchio in tour per quasi tutta Europa! È tutto così incredibile: la cultura, il cibo, i modi differenti in cui le persone si comportano, le cose in cui credono! Imparo tantissime cose e cresco così tanto quando sono in Europa! Ma adoro tornare a casa: amo gli Stati Uniti, le persone sono entusiaste! Trovo pochissime differenze quando suono in America, in Europa o in Australia... in termini di energia delle persone, intendo. Trovo che questo sia splendido, perché non importi quanto siano differenti le culture, ma se le persone si stanno godendo la musica, riescono a donarti quella splendida energia che è la stessa in qualsiasi posto io mi esibisca! Amo questa cosa!
Come nascono le tue canzoni? Dove trovi l'ispirazione?
Quando scrivo, solitamente scrivo a casa, al piano, con la chitarra, a volte magari con il basso e amo scrivere da sola! A volte però, quando mi capita di collaborare con qualcuno per la scrittura di una canzone, la trovo una incredibile esperienza di apprendimento, ma quando scrivo da sola non devo essere per forza educata con l'altra persona! Se scrivo una canzone e penso che sia uno schifo, posso dirmi “Beth, questo è uno schifo!”, ma quando scrivo con qualcun altro non posso dirlo! L'ho fatto una volta quando ero giovane e il co-autore se l'è presa così tanto che ha iniziato a urlarmi contro... così, ho imparato la lezione: puoi essere onesta nella vita, ma non puoi essere così diretta con i tuoi collaboratori, devi essere carina! Amo lavorare da sola: posso essere brutalmente onesta con me stessa, ma sento anche come se Dio e gli angeli scrivessero con me, così quando non ho il blocco dello scrittore mi sento come quando vado in chiesa a parlare con Dio per dirgli se sono spaventata per qualcosa, o felice ed entusiasta a proposito di qualcos'altro... mi sento come se lo Spirito mi stesse aiutando a scrivere queste canzoni! Questa già di per sé è una immensa ispirazione, ma altrimenti riesco a trovare l'ispirazione ovunque: da una chiacchierata con mia madre, ad andare a pesca o in campeggio, ad andare al cinema o mangiare del buonissimo cibo... suona strano, ma mangiare un pasto molto gustoso può ricordarmi di qualcosa che vorrei scrivere come sentirmi completa e sentirmi fortunata a ricevere qualcosa che mi aiuta a vivere! La maggior parte delle mie canzoni parlano di questo desiderio di vivere, ma sapendo che non potrei mai farcela da sola e anche se desidero dimostrare a me stessa quanto possa essere forte, la cosa ironica è che sono effettivamente più forte quando chiedo aiuto ed entro in connessione con altre persone, sia amici, sia persone della mia famiglia, dicendo “Ho bisogno di te: ho bisogno del tuo aiuto, per mostrarmi la strada e per farmi sapere come guarire da questa cosa che mi sta facendo del male!”. Ecco, questo è quello che mi porta a scrivere: la vita, imparare ad amare, sopravvivere e, anche più che sopravvivere... voler vivere la propria vita fino in fondo!