Musica

Venti di successo

Uscita dall’età dei teen, Francesca Michielin pubblica “di20”, un disco autobiografico che parla di sogni e di crescita

26 novembre 2015di Giulia Tardio

Per inseguire un sogno, soprattutto quando si è giovani, è fondamentale avere l’appoggio della famiglia. Come ti hanno sostenuta i tuoi genitori in questo percorso?

I miei genitori sono stati fondamentali per me in questi anni e continuano ad esserlo, e insieme a loro tutta quella che considero la mia “famiglia”. Mi hanno appunto sempre sostenuta, e mai spinta. Credono in me, mi supportano, sacrificano il loro tempo, condividono assieme a me gioie e insicurezze. Io so che su di loro posso sempre contare perché mi vogliono bene davvero. 

Dopo la vittoria della quinta edizione di X Factor la tua carriera artistica è proseguita, tanto da raggiungere altissimi livelli. Per intraprendere questo percorso quanto credi possa essere utile partecipare a dei talent show?

X Factor per me è stata una bellissima esperienza, e l’ho vissuta come una sorta di campeggio musicale, due mesi di vita a contatto con professionisti della musica e dello spettacolo e la possibilità di farmi conoscere su un palco molto importante. A prescindere dal risultato, consiglio il talent come un’opportunità di crescita musicale su più aspetti. Di questi tempi è una piattaforma molto importante, di grande visibilità, ma non per questo deve sostituire la classica gavetta, che a mio parere inizia proprio una volta terminato il “campus”. 

Quale consiglio ti sentiresti di dare a dei giovani ragazzi appassionati di canto con il sogno di diventare dei professionisti?

Fare musica e poterla condividere credo sia una delle più grandi gioie per un cantante, un musicista, un artista, a prescindere dal risultato discografico. Diventare professionisti non è semplice. Ho sempre voluto fare questo lavoro, ma prima di tutto ho sempre sentito l’esigenza di comunicare qualcosa agli altri attraverso la musica, e cercare una condivisione. La musica dà sempre tanto quando la si ama davvero. 

Nonostante la tua giovanissima età, hai ottenuto diversi premi e riconoscimenti: L’amore esiste era fra i candidati al Coca-Cola Summer Festival come canzone dell’estate 2015 e hai collaborato con vari artisti, tra cui più volte con Fedez. Cosa si prova ad aver raggiunto dei traguardi così importanti a soli venti anni?

Sono molto felice e grata del percorso che ho intrapreso e delle piccole grandi soddisfazioni che ho avuto in questi primi quattro anni. Credo che iniziare da giovani permetta di avere una grande libertà e soprattutto dia la possibilità di sperimentare, fare errori, correggere, consapevoli che davanti a sé si ha ancora molto tempo per raccontarsi, senza assolutizzare e senza prendersi troppo sul serio. 

Riflettendo sul tuo percorso artistico dagli inizi fino ad oggi, quale è stato il momento che ti ha segnata in modo particolare?

Credo che l’episodio che mi ha segnata di più come artista sia stata la possibilità di prendere parte alla colonna sonora di The Amazing Spider-Man 2. Il potere di Electro come unica artista italiana. 

Avevo paura di non essere all’altezza, anche perché era la prima volta che proponevo un brano scritto e composto da me. Quando mi hanno comunicato che il mio brano Amazing era stato calorosamente accolto dalla produzione ero al settimo cielo. È stata un’esperienza molto importante e sono onorata di avervi partecipato. 

Credi che da di20 venga fuori una parte di te che finora non avevi ancora mostrato?

Sì, penso che con di20 io abbia raccontato una me diversa, più consapevole e matura rispetto alla Francesca sedicenne. di20 è un album completamente sincero e autobiografico, come suggerisce il titolo, parla dei miei vent’anni ma anche dell’evolversi, del crescere, di quello che sono diventata e che sogno di diventare.

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