(Soltanto) un'artista di strada
In occasione dell’uscita del suo secondo album di inediti “Skye”, Matteo Terzi aka Soltanto ci racconta la sua esperienza in giro per l’Europa
Da cosa è nata l’idea di abbandonare tutto e andare in giro solo con una chitarra, uno zaino, una tenda, in autostop e oltretutto senza soldi? Avevo sempre pensato di fare un’esperienza di viaggio, perché sono stato affascinato dalla letteratura e da libri come Into The Wild. E poi amo suonare on the road e il mondo degli artisti di strada. Una volta laureato ho potuto abbandonare il percorso di studi e obblighi che avevo, quindi mi sono licenziato e ho provato a vivere questa esperienza in piena libertà. Ho iniziato a cercare il mio posto del mondo, che ora fortunatamente ho trovato suonando negli angoli delle strade.
È stato difficile lasciare tutto per intraprendere questa avventura? Diciamo che sarebbe stato più difficile rimanerci, perché se mi guardo indietro vedo un Matteo che navigava a vista: avevo un lavoro e dovevo continuare gli studi, però non era quello che mi rendeva felice. Sicuramente è stato difficile raccontare a famiglia e amici questa mia scelta, più che altro perché non riuscivo a spiegarlo.
È vero che ci sono 10 regole per un musicista di strada? Sì: c’è un portale su Internet dove si fanno classifiche di 10 cose, e mi hanno chiesto di scrivere 10 regole per un musicista di strada. Mi sono quindi divertito a dare dei consigli per chi volesse cominciare a suonare per strada. Uno di questi, è quello di usare una strumentazione poco ingombrante perchè i musicisti di strada viaggiano molto. Pensate che uno dei primi viaggi che ho fatto ero senza nemmeno un microfono e un amplificatore! Ovviamente ci sono dei compromessi: potete utilizzare degli amplificatori che vanno a pile o strumenti che non abbiano bisogno di corrente elettrica.
È uscito il tuo secondo album Skye: quali aspettative hai rispetto al primo album Le chiavi di casa mia? Spero che venga ascoltato il più possibile, che abbia un riscontro positivo e che possa vivere di un passaparola. La cosa diversa rispetto al disco precedente ho fatto una ricerca più approfondita del sound. È stato un lungo lavoro di ricerca di sonorità e di arrangiamenti: posso dire che mi sento rappresentato del tutto in quelli definitivi. Sono molto fiero di questo album: mi rappresenta al 100%.