Musica

(Soltanto) un'artista di strada

In occasione dell’uscita del suo secondo album di inediti “Skye”, Matteo Terzi aka Soltanto ci racconta la sua esperienza in giro per l’Europa

06 maggio 2016di Lorenzo Sorà

Da cosa è nata l’idea di abbandonare tutto e andare in giro solo con una chitarra, uno zaino, una tenda, in autostop e oltretutto senza soldi? Avevo sempre pensato di fare un’esperienza di viaggio, perché sono stato affascinato dalla letteratura e da libri come Into The Wild. E poi amo suonare on the road e il mondo degli artisti di strada. Una volta laureato ho potuto abbandonare il percorso di studi e obblighi che avevo, quindi mi sono licenziato e ho provato a vivere questa esperienza in piena libertà. Ho iniziato a cercare il mio posto del mondo, che ora fortunatamente ho trovato suonando negli angoli delle strade.

È stato difficile lasciare tutto per intraprendere questa avventura? Diciamo che sarebbe stato più difficile rimanerci, perché se mi guardo indietro vedo un Matteo che navigava a vista: avevo un lavoro e dovevo continuare gli studi, però non era quello che mi rendeva felice. Sicuramente è stato difficile raccontare a famiglia e amici questa mia scelta, più che altro perché non riuscivo a spiegarlo. 

È vero che ci sono 10 regole per un musicista di strada? Sì: c’è un portale su Internet dove si fanno classifiche di 10 cose, e mi hanno chiesto di scrivere 10 regole per un musicista di strada. Mi sono quindi divertito a dare dei consigli per chi volesse cominciare a suonare per strada. Uno di questi, è quello di usare una strumentazione poco ingombrante perchè i musicisti di strada viaggiano molto. Pensate che uno dei primi viaggi che ho fatto ero senza nemmeno un microfono e un amplificatore! Ovviamente ci sono dei compromessi: potete utilizzare degli amplificatori che vanno a pile o strumenti che non abbiano bisogno di corrente elettrica.

È uscito il tuo secondo album Skye: quali aspettative hai rispetto al primo album Le chiavi di casa mia? Spero che venga ascoltato il più possibile, che abbia un riscontro positivo e che possa vivere di un passaparola. La cosa diversa rispetto al disco precedente ho fatto una  ricerca più approfondita del sound. È stato un lungo lavoro di ricerca di sonorità e di arrangiamenti: posso dire che mi sento rappresentato del tutto in quelli definitivi. Sono molto fiero di questo album: mi rappresenta al 100%.

 
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