L' "Amore pop" di Antonio Maggio
Il giovane cantautore tra il nuovo disco e un omaggio a Lucio Dalla che lo porterà in giro per l’Italia
Chi è Antonio Maggio? Antonio Maggio è una persona che vuole far ascoltare la propria musica, le proprie emozioni alla gente e quindi, come tanti altri, cerca di farlo scrivendolo nelle proprie canzoni.
Come è nata Amore Pop? Amore Pop è un po’ un antipasto di quello che ci sarà nel nuovo disco, un disco importante per me perché è ricco di cambiamenti. Quanto più passa il tempo, quanto più si cerca di risalire la scala del vissuto, dell’esperienza di vita e della maturità: ogni nuovo album è un gradino, e bisogna dimostrare a chi ci ascolta che siamo riusciti a salirlo. È il primo album con il nuovo team di lavoro di Mescal, con un nuovo produttore artistico con il quale sto lavorando in studio, Diego Calvetti: come si può vedere già da Amore Pop c’è un modo di rapportarmi diverso con le mie canzoni (e quindi con chi mi ascolta) diverso rispetto al passato.
Come è cambiato l’approccio alla musica con questo nuovo album? È un approccio più intimo, più riflessivo, in cui viene un po’ limata l’ironia che ha contraddistinto i due lavori precedenti: vado un po’ più al cuore di ciò che voglio raccontare, mettendomi più a nudo. Sotto questo punto di vista mi prendo le mie responsabilità nel raccontarmi.
La sensazione che vorresti rimanesse a chi ascolta la tua musica? Vorrei che la gente iniziasse a conoscere anche un altro lato di Antonio Maggio, quello un po’ più riflessivo e non soltanto l’Antonio Maggio giocoso!
Oltre al nuovo album c’è un sogno nel cassetto? C’è un progetto parallelo che sto portando avanti insieme a quello del disco: Maggio canta Dalla in jazz è una cosa a cui tengo tanto, perché credo che Lucio sia il più grande genio che la musica italiana abbia conosciuto. La mia è un’opera se vogliamo didattica: ci sono tanti ragazzi più giovani di me che per ovvi motivi non potranno mai andare a vedere un concerto di Lucio ed è un impegno che un giovane cantautore deve anche assumersi. Oltre a portare in giro le proprie canzoni c’è la volontà di far scoprire a chi non ha mai conosciuto fisicamente uno di questi grandi nomi, i grandi capolavori che ci hanno lasciato e che hanno influenzato poi chi è venuto dopo, me compreso.