Musica

Mirabilia

Le musiche delle vostre serie tv italiane preferite potrebbero essere opera loro: leggere per credere

27 febbraio 2017di Redazione

Chi sono gli STAG e come vi descrivereste a chi ancora non vi conosce?  Potremmo definirci come un quartetto di ‘gentiluomini del pop’ che amano contaminare la propria musica con generi diversi tra loro, dal rock fino all’elettronica, passando per il cantautorato e per la musica da film. La nostra musica è l’unione di stili e mondi differenti che si incontrano e si scontrano.

Come nascono le vostre canzoni? C’è una routine creativa oppure ogni volta è diversa? Le canzoni nascono principalmente di notte, è un momento in cui c’è molta ispirazione e libertà creativa. Di giorno poi il pezzo prende vita quando tutti quanti contribuiscono a dargli una forma definita. Il risultato è sempre nuovo e sorprendente perché ognuno di noi ha una personalità musicale molto forte e solo alla fine scopriamo dove ci ha portato il processo creativo.

Cosa amate maggiormente della dimensione live? Ci piace molto la possibilità di cambiare gli arrangiamenti dei brani rispetto alla versione dell’album per rinnovarli e adattarli anche a seconda del contesto e del posto dove suoniamo, il fatto di modificare ad ogni concerto le scalette per suonare sempre canzoni diverse e soprattutto l’idea di testare le canzoni nuove per la prima volta sul palco, un po’ come negli anni Sessanta in cui si incidevano le canzoni sul disco solo se sollevavano gli applausi del pubblico. Concepiamo lo spettacolo sempre in modo da coinvolgere al massimo chi ci ascolta perché amiamo creare uno scambio di energie in cui si alternano sudore ed emozioni, si deve muovere qualcosa sia fuori e dentro.

Sogni nel cassetto e speranze per il breve termine?  Nelle nuove canzoni siamo riusciti a raccontare veramente chi siamo e lo abbiamo fatto con molta sincerità e passione, quindi speriamo di riuscire a far ascoltare il nostro nuovo album a più persone possibili perché per noi significherebbe condividere la nostra storia e un pezzo di noi stessi con gli altri. Un grande sogno nel cassetto è quello di girare il mondo con la nostra musica.

Come vi vedete da qui a 10 anni? In studio a registrare un disco sinfonico e poi a suonarlo dal vivo insieme ad un’orchestra intera... Per il resto speriamo di essere esattamente come e dove siamo ora, su un palco a svelare qualcosa di nuovo di noi stessi attraverso la nostra musica, sinceri e grati per tutto quello che abbiamo, magari anche un po’ più saggi e un po’ meno squattrinati di adesso.

Una domanda a cui vorreste rispondere per parlare di qualcosa che vi sta a cuore e che non vi fanno durante le interviste? Si può vivere senza la musica? La risposta però la lasciamo a voi…

 
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