Scuola

Gli studenti? Tutt'altro che indifferenti

Un giorno di alternanza al Dante Alighieri

20 novembre 2018di Roberto Bertoni

Sono stato al Liceo Dante di Roma nell'ambito di un'iniziativa organizzata da Zai.net per l'alternanza scuola-lavoro che gli studenti di tutta Italia contestano da quando è stata istituita (anno 2015). Un bel liceo classico di Roma, situato nel quartiere Pratiprimo municipio, non distante dal centro, una struttura solida e molto elegante, docenti cordiali e un clima costruttivo che mi ha indotto a riflettere profondamente. Mi ha indotto a riflettere soprattutto la natura di questi ragazzi. Me li aspettavo apatici, diffidenti, persino disinteressati, specie a un argomento ostico e impopolare come il giornalismo politico, il quale racchiude in sé due argomenti che non incontrano certo le simpatie dei nostri ragazzi e della popolazione in generale, essendo oltretutto rappresentati da due delle categorie più screditate in assoluto. 

E invece in questi piccoli scrigni, nella loro ingenuità, nei loro sogni, tra le loro speranze recondite e inconfessabili, ho trovato una passione civile, un entusiasmo, un gusto per il confronto e l'approfondimento, una capacità dialettica e un piacere di stare insieme che mi hanno davvero sorpreso, quasi travolto, come se ci conoscessimo da sempre, come ci avessero adottato, preso come esempi e punti di riferimento, come se davvero stessimo costruendo qualcosa di importante insieme. E forse è davvero così, forse questi bistrattati ragazzi, da molti ritenuti apatici e privi di idee, avrebbero solo bisogno che si accendesse in loro la scintilla, che li si guardasse con occhi diversi, che si comprendessero le loro ragioni, le loro emozioni, i loro sentimenti, le loro fragilità, le loro attese e i loro tormenti. Magari avrebbero semplicemente bisogno che si tornasse a pensare che sono adolescenti e, pertanto, non possono e non debbono avere le stesse complessità, gli stessi i dubbi, lo stesso cinismo e la stessa fredda razionalità che caratterizza noi adulti, spesso tentati di tornare adolescenti per provare invano a sfuggire dai mostri che siamo diventati.

Uscendo da quell'incontro, dopo aver affrontato, partendo dalle loro esperienze personali e sulla base delle loro considerazioni, alcuni dei temi che hanno caratterzzato le elezioni di Mid-term negli Stati Uniti, ho scoperto che non solo non sono per nulla apolitici (semmai apartitici e li capisco perfettamente). E questa è una soddisfazione che vale un'intera carriera perché significa che questo mestiere, e provare a svolgerlo con serietà, serve ancora a qualcosa.

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