Grande successo di pubblico e critica per lo spettacolo teatrale andato in scena per 4 serate al teatro Duse, spettacolo inerente successi e, soprattutto, disgrazie di quello che probabilmente è stato il più grande talento ciclistico italiano dell’ultimo trentennio: Marco Pantani.
In scena è andata la Compagnia del Teatro delle Albe – Ravenna Teatro, con la regia di Marco Martinelli, uno dei fondatori della compagnia teatrale.
Durante quasi tre ore e mezzo di performance, la figura di Marco Pantani, per tutti gli appassionati di ciclismo “Il Pirata” , è stata analizzata minuziosamente a partire dalle sue prime pedalate da bambino, fino ad arrivare alla sua tragica scomparsa in uno squallido residence riminese all’età di 34 anni.
Una vicenda incredibile, quella del Pirata, la cui carriera è stata condizionata da due drammatici incidenti: il primo durante un allenamento e il secondo durante una Milano - Torino, entrambi nel 1995, incidenti che hanno rischiato seriamente di interrompere la sua carriera agli albori.
Sconfiggendo la fortuna, Marco Pantani riesce a rimettersi in sesto, ed inizia la fase della sua carriera che lo consacrò quale campione. Probabilmente il miglior scalatore della storia del ciclismo moderno, Pantani tra il 1997 e il 1998 compie delle imprese eccezionali, vincendo Giro d’Italia e Tour de France e sfiorando al vittoria ai mondiali colombiani.
Ma una volta entrato nella leggenda, qualcosa si rompe: inviso ai potenti del ciclismo dell’epoca, e probabilmente vittima di giochi di potere al di sopra ancora oggi di qualsiasi comprensione, Marco Pantani viene squalificato alla penultima tappa del Giro d’Italia 1999 che stava dominando. Squalificato ed umiliato con un arresto in diretta televisiva, senza neppure un’accusa di doping, ma per un superamento minimo della quantità di globuli rossi consentita nel sangue.
E’ l’inizio della fine dell’atleta, ma soprattutto dell’uomo Pantani, che pur riprovando a rimettersi in sella e pur ottenendo qualche altro sporadico successo, non si riprenderà mai dalla botta psicologica subita, e si avvierà lentamente verso l’isolamento, la depressione, la solitudine e infine la cocaina, che lo stroncherà il 14 febbraio 2004, giorno di S.Valentino.
Lo spettacolo messo in scena dalla compagnia ravennate è molto intenso, grazie alla regia raffinata di Marco Martinelli, che grazie anche ad intermezzi tratti dalle cronache e dai notiziari dell’epoca, e alle interpretazioni straordinarie di Ermanna Montanari e Luigi Dadina, che interpretano i genitori di Marco Pantani.
Tra il pubblico più di una persona a luci accese ha mostrato sul volto i segni della commozione, e l’intera platea ha comunque dimostrato di aver compreso che la discesa agli inferi del pirata è stata determinata da un tragico gioco di potere che a distanza di un decennio andrebbe svelato, come chiedono da sempre i famigliari di Marco