Si è svolta il 14 dicembre 2010, a Savona, una manifestazione studentesca contro l’approvazione della cosiddetta riforma gelmini per l’Università. A questo sciopero hanno partecipato più di mille ragazzi, di varie scuole, ma tutti con qualcosa in comune: essendo la protesta completamente apartitica, cioè di nessun partito, nessuno aveva bandiere politiche o schierate, perché i tagli sono stati fatti a tutti, senza distinzioni di schieramento. L’unica bandiera presente era quella della Rete degli Studenti Medi, che ha dominato il corteo per tutto il tragitto, da piazza Sisto quarto fino a piazzale del maschio, nella fortezza del Priamar.
L’enorme castello monumentale che avevano attaccato i genovesi è stato occupato dai ragazzi dalle 10 per quasi due ore, dopo aver, come potete vedere in queste immagini, bloccato il traffico nel bel mezzo della via Aurelia per circa venti minuti, periodo in cui la polizia non ha comunque avuto difficoltà a mantenere l’ordine, nonostante i numerosi petardi e fumogeni lanciati dai ragazzi verso i marciapiedi e le strade. Corso Italia era gremito, percorso da un’invalicabile barriera umana di ragazzi pronti a manifestare il proprio interesse verso l’istruzione e verso la loro scuola pubblica, una scuola che sta andando sempre più in fondo.
Lo sciopero è stato organizzato esclusivamente grazie alla cooperazione dei rappresentanti d’Istituto delle varie Scuole Superiori di Savona, con l’adesione di alcuni ragazzi dell’Università a cui sta a cuore la causa. La protesta è stata realizzata sulla base delle recenti manifestazioni che hanno avuto luogo in grandi città come Firenze, Torino, Bologna, Roma e Milano.
Tutto ciò in un clima di persistente tensione, dopo che sono stati tagliati 7,8 miliardi di euro alla Scuola pubblica che hanno comportato tagli di corsi universitari e dei laboratori tecnici, aumenti delle tasse scolastiche e del numero degli alunni per classe.