LA RADIO, UN’ INVENZIONE “SPEZZINA”
Se Gugliemo Marconi ha inventato la radio, parte del merito si deve alla Spezia. Proprio nella nostra città, infatti, lo scienziato ha soggiornato dal 10 al 18 luglio 1897, per provare trasmissioni e ricezioni da stazioni su terra, in collaborazione con la Marina Militare. In un primo momento, un ricevitore fu sistemato nel piazzale di ingresso dell’Arsenale, di lato all’attuale museo, un trasmettitore invece fu collocato dinnanzi all’edificio noto come “veleria” (oggi caserma Piomarta), a circa 500 metri di distanza, fu poi spostato a San Bartolomeo, a tre chilometri dal ricevitore.
Il 14 luglio iniziarono le prove di collegamento navale. Il trasmettitore rimase a San Bartolomeo, mentre il ricevitore fu installato sul rimorchiatore n. 8 che stava navigando nel nostro golfo. Gli esperimenti continuarono, utilizzando una stazione ricevente posta sulla nave San Martino, in navigazione fuori dal golfo. Si riuscì a dimostrare , per la prima volta, che era possibile ricevere i segnali radio anche sotto coperta, all’interno di paratie di ferro, cosa fino ad allora messa in dubbio dai maggiori studiosi. E, dopo queste prime sperimentazioni, la Marina Militare iniziò una intensa attività di ricerca nel campo delle comunicazioni a grande distanza, mantenendo sempre stretti rapporti con Guglielmo Marconi che culminarono nella crociera della nave Carlo Alberto. Questo incrociatore partì dalla Spezia il 30 settembre 1902 e riuscì a fare arrivare le sue comunicazioni fino a 3.800 chilometri di distanza. Un record assoluto!Proprio nelle officine del nostro Arsenale furono costruiti i primi apparati civili e militari. Molti ragazzi, sicuramente, non sanno che cosa significhi radiotelegrafia, non hanno mai sentito parlare del codice Morse. Ebbene, questi sono gli antenati dei computer e chi è appassionato di comunicazione, come chi aspira a diventare giornalista, adesso ha l’opportunità di vedere da vicino come è iniziato il cammino verso Facebook, Twitter e le nuove reti sociali.
