Ormai giunti alle soglie di un nuovo rimpasto politico, come italiani rimaniamo per un attimo stupefatti, o forse non troppo: è infatti presumibile che entro fine febbraio avremo il terzo governo non riconosciuto dai cittadini tramite elezioni. La delegittimizzazione del cittadino italiano passa sotto silenzio, e non è di certo il problema all'ordine del giorno per molti politici.
Noi abbiamo imparato a sopportare omertosamente questi ribaltamenti, ma è curioso e interessante provare a vedere cosa ne pensino fuori dai confini italiani. In questo senso, mi è parso molto efficace un articolo uscito ieri, in serata, sulla testata giornalistica online greca "Ekathimerini.com". La penna, Nikos Konstandaras, non scrive nulla di nuovo rispetto a quanto un italiano può apprendere ascoltando un telegiornale; tuttavia, il giornalista individua subito e con chiarezza i tre interpreti che di qui alle prossime due o tre settimane terranno banco sulla scena politica del nostro Paese.
Il titolo stesso dell'articolo non lascia dubbi: "Letta, Renzi and Italy’s wily old tomcat" ("Letta, Renzi e il vecchio astuto mandrillo italiano", chiaro riferimento a Silvio Berlusconi). Deve far riflettere quanto si scrive dopo, dal momento che l'immagine che ne deriva dell'Italia non è che quella di uno stato in irreversibile subbuglio, privato di ogni legittimazione popolare.
La domanda che più incalza gli osservatori esteri sembra essere se "se tutto cambierà davvero oppure se tutto rimarrà uguale". L'italiano non si dà risposta in merito a questo argomento, il greco, che di problemi ne vede tutti i giorni, prova invece a darsela: Renzi potrebbe procedere sul serio sulla strada delle riforme tanto proclamate, ma potrebbe, gioco forza, accettare di includere Berlusconi e i suoi uomini nel suo progetto. E la paura, lontano dal Bel Paese, è che si ridesti colui che Konstandaras definisce "l'ombra della più corrotta espressione del sistema politico (internazionale, ndr)".
Per uno che se ne va, Letta, ce ne potrebbe essere uno che torna alla ribalta, Berlusconi.
Non si è colto questo aspetto col dovuto scrupolo, in Italia, e ciò denota una profonda disattenzione e uno scarso amor proprio; in più, va detto che a chi fa politica sembra interessare poco, di questi tempi, quello che greci, tedeschi, francesi, inglesi possono pensare della realtà politica italiana.
Lo notano gli altri, ma stentiamo a prenderne atto noi, che tutti i giorni conviviamo con gli errori e gli anacronismi di una classe politica che non reagisce più ai colpi che riceve, in uno stato di apata assai pericoloso per tutti.
Forse non è casuale che Konstandaras paragoni implicitamente cittadini e politici italiani ad un personaggio emblematico del "Gattopardo", Tancredi, di cui sono divenute celebri queste parole:" Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi".